Tensioni commerciali in aumento: la Cina risponde all’Ue
La Cina ha espresso preoccupazione per il piano dell’Unione Europea di imporre dazi antidumping sul biossido di titanio cinese a partire dal gennaio 2025. Il portavoce del ministero del Commercio, He Yadong, ha affermato che Pechino "non vuole vedere le tensioni commerciali in aumento con l’Unione europea, ma monitorerà con attenzione le prossime azioni" di Bruxelles al fine di "proteggere con fermezza i diritti legittimi delle aziende cinesi".
He Yadong ha sottolineato che "dall’inizio del 2024, l’Ue ha avviato 15 indagini di correzione commerciale" contro la Cina, esortando Bruxelles "ad aderire alle regole dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto)". Il portavoce ha infine invitato la parte europea "a evitare di abusare delle misure di correzione commerciale e a lavorare insieme per mantenere la stabilità complessiva delle relazioni economiche e commerciali tra Cina e Ue".
Il biossido di titanio al centro della controversia
Il biossido di titanio è un pigmento bianco utilizzato in una vasta gamma di prodotti, dalla vernice ai cosmetici. La Cina è il principale produttore mondiale di questo materiale, e l’Ue ha espresso preoccupazione per il fatto che le aziende cinesi stiano vendendo il biossido di titanio a prezzi inferiori al costo di produzione, danneggiando così le aziende europee.
L’imposizione di dazi antidumping è una misura protezionistica che mira a contrastare la concorrenza sleale da parte di aziende straniere. Tuttavia, la Cina sostiene che le sue aziende non stanno praticando il dumping, e che i prezzi del biossido di titanio sono determinati dalle forze di mercato.
Un’escalation di tensioni commerciali?
La controversia sul biossido di titanio è solo l’ultimo capitolo di una serie di tensioni commerciali tra Cina e Ue. Negli ultimi anni, l’Ue ha avviato diverse indagini antidumping contro prodotti cinesi, mentre la Cina ha accusato l’Ue di protezionismo e di voler ostacolare la sua crescita economica.
La Cina ha affermato che "non vuole vedere le tensioni commerciali in aumento", ma ha anche sottolineato che "proteggerà con fermezza i diritti legittimi delle aziende cinesi". Questo suggerisce che Pechino è pronta a rispondere alle azioni dell’Ue, anche se non vuole una guerra commerciale.
Il delicato equilibrio tra protezionismo e libero scambio
La controversia sul biossido di titanio evidenzia il delicato equilibrio tra protezionismo e libero scambio. Da un lato, è comprensibile che l’Ue voglia proteggere le proprie aziende dalla concorrenza sleale. Dall’altro, la Cina ha il diritto di competere nel mercato globale. È importante che entrambe le parti trovino un compromesso che consenta di preservare il libero scambio e di evitare una guerra commerciale che danneggerebbe l’economia globale.