Il ritorno di Nanni Moretti ad Ancona
Nanni Moretti è tornato ad Ancona dopo 25 anni, un ritorno emozionante per il regista che ha ricevuto il “Premio Angelo Guglielmi”, un riconoscimento che lo ha toccato profondamente. Il premio, istituito in memoria dell’intellettuale, saggista, giornalista ed ex direttore di Rai3 Angelo Guglielmi, è stato consegnato a Moretti durante il Corto dorico Film Fest, un festival che si tiene ad Ancona fino all’8 dicembre.
Il regista ha espresso la sua gratitudine per il premio, sottolineando il suo legame con la città di Ancona e il profondo rispetto per la figura di Angelo Guglielmi. “Di solito quando mi chiamano per un premio io non vado”, ha confessato Moretti, “ma per questo ho fatto molto volentieri un’eccezione, sia per la città di Ancona a cui sono ancora molto legato sia perché è intitolato ad Angelo Guglielmi che tanto ha fatto per la televisione, la letteratura, il cinema e la cultura”.
Un viaggio nella memoria di “Ecce Bombo”
L’evento è stato anche l’occasione per un’interessante conversazione tra Nanni Moretti e il regista Renato De Maria, incentrata sul film “Ecce Bombo”. Moretti ha ripercorso la genesi del film, raccontando aneddoti e riflessioni sul successo inaspettato del film e sul suo legame con la città di Roma.
“Non mi aspettavo il successo che poi ci fu”, ha ammesso Moretti, “ho fatto un film continuando a raccontare il mio mondo che era una fetta di realtà molto piccola”. Il film, che ha recentemente vinto il Leone per la sezione Venezia Classici alla recente edizione del Festival del cinema di Venezia, racconta la storia di un piccolo gruppo di giovani romani di estrazione borghese e di sinistra che, delusi dalla politica, si dedicano ad un’esperienza di autocoscienza maschile. Moretti ha confessato che l’esperienza del gruppo di autocoscienza maschile, che ha vissuto nel 1974, è stata la “parodia” di un’esperienza reale che ha poi raccontato nel film.
Il successo inaspettato di “Ecce Bombo”
Moretti ha rivelato di non aver previsto il successo di “Ecce Bombo”, un film che inizialmente non si aspettava avrebbe avuto un impatto così forte. “Non immaginavo in “Ecce Bombo” cosa rappresentava e cosa avrebbe rappresentato”, ha ammesso il regista, “Nel circuito dei cineclub, “Io sono autarchico” era esploso e fu un grande successo. E fu allora che riuscii a fare il mio primo vero film all’interno dell’industria cinematografica”.
Moretti ha anche raccontato la sua esperienza con i produttori, tra cui Franco Cristaldi e Mario Gallo, che lo hanno supportato nel suo percorso cinematografico. “Pensavo di aver fatto un film doloroso con delle cose divertenti”, ha detto Moretti, “e, poi vedrete, verso la fine diventa piuttosto doloroso e quindi io non mi aspettavo assolutamente il successo che poi c’è stato”.
La scoperta del successo e il ruolo degli attori
Moretti ha ricordato il momento in cui ha capito il successo del film: “Sì, mi ricordo le telefonate dei miei amici che mi chiamavo entusiasti dicendo che il film gli era piaciuto.. poi mi telefonarono la settimana successiva dicendo che era piaciuto anche ai loro genitori e quindi ci avevano ripensato e che non erano tanto sicuri che gli piacesse”.
Il regista ha poi parlato della scelta degli attori, spiegando la sua preferenza per gli attori di teatro rispetto a quelli di cinema in quegli anni. Moretti ha anche accennato al ruolo del suo padre nei suoi film e al tema del femminismo nel contesto storico in cui il film è stato realizzato.
Un omaggio a Guglielmi e un viaggio nella memoria
L’evento ad Ancona è stato un’occasione per celebrare la memoria di Angelo Guglielmi e per ripercorrere la genesi di un film importante come “Ecce Bombo”. Moretti, con la sua consueta schiettezza e ironia, ha condiviso con il pubblico aneddoti e riflessioni che hanno illuminato la sua carriera e il suo rapporto con il cinema.