Invernizzi accusa il partito di scarsa organizzazione
Cristian Invernizzi, esponente storico della Lega e originario di Bergamo, ha annunciato il suo ritiro dalla corsa per la segreteria lombarda del partito, definendo il congresso una “farsa” e criticando aspramente le modalità di svolgimento. Invernizzi ha espresso la sua delusione per la mancanza di organizzazione e trasparenza nel processo, affermando: “Siamo a sei giorni dalla presentazione delle firme e non abbiamo neanche i moduli. Io non ho parole e non riesco a capire. Non riconosco il mio partito”. Invernizzi ha paragonato il congresso regionale a un’elezione per la bocciofila, in netto contrasto con l’organizzazione che contraddistingueva la Lega in passato: “Un tempo eravamo una macchina da guerra organizzativa. Adesso organizziamo un congresso regionale peggio di un’elezione per la bocciofila…”.
Le critiche di Invernizzi alla gestione del partito
Le dichiarazioni di Invernizzi non sono una novità, in quanto negli ultimi tempi ha espresso apertamente critiche alla gestione del partito. In passato, Invernizzi era vicino al segretario Matteo Salvini e ha ricoperto diversi ruoli nella Lega, tra cui quello di commissario in Calabria. Tuttavia, ha firmato una lettera insieme ad altri dissidenti prima delle elezioni europee, criticando la scelta di candidare il generale Roberto Vannacci. Invernizzi ha accusato la Lega di aver convocato il congresso “in fretta e furia”, senza considerare il tempo necessario ai militanti per candidarsi. “Ci sono dei militanti che lavorano, non hanno il tempo per girare la Regione e non possono essere presi in giro”, ha affermato.
La corsa per la segreteria lombarda
Con il ritiro di Invernizzi, rimangono in corsa per la segreteria lombarda il capogruppo dei senatori del Carroccio Massimiliano Romeo e il coordinatore dei Giovani, il deputato Luca Toccalini. Invernizzi ha ammesso che la sua era una corsa difficile, ma ha sottolineato che la mancanza di tempo ha determinato la sua decisione: “Sapevo che la mia era una corsa difficile, anche se su Bergamo andavamo bene. Ma non c’è il tempo materiale. C’è un limite a tutto, quindi per me questa pagliacciata finisce qui”.
Un segnale di disagio interno?
Il ritiro di Invernizzi dalla corsa per la segreteria lombarda della Lega è un segnale significativo del disagio interno al partito. Le critiche di Invernizzi alla gestione del partito e le sue accuse di scarsa organizzazione e trasparenza evidenziano una crescente insoddisfazione tra le fila della Lega. Sarà interessante osservare come si evolverà la situazione interna al partito e se il congresso regionale sarà in grado di rispondere alle preoccupazioni dei militanti.