Natale di protesta a Pomigliano
Un Natale amaro per i lavoratori della Trasnova nello stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco. La seconda notte di protesta si consuma davanti all’ingresso merci della fabbrica, con una tenda per riposare, bibite e pezzi di legno per scaldarsi. Al centro della protesta, il mancato rinnovo della commessa da parte del colosso automobilistico che, a gennaio, lascerà senza lavoro i dipendenti della Trasnova.
Un albero di Natale addobbato con i nomi dei licenziati e la scritta “Dono natalizio Stellantis” sotto, simboleggia l’amara realtà che sta vivendo il gruppo di lavoratori. “Sotto l’albero ci hanno lasciato il licenziamento”, ironizzano gli operai, “nessun credente, nessuno che abbia a cuore gli essere umani, avrebbe scelto periodo peggiore per licenziare padri di famiglia. Questo è il nostro Natale. I nostri figli festeggeranno così, mentre l’ex amministratore delegato porta a casa diverse decine di milioni di euro di buonuscita per aver distrutto la vita a tanti operai. I tagli operati hanno portato a questo”.
Fermo produttivo e incertezza
Il blocco dell’ingresso merci ha causato il fermo produttivo dello stabilimento, con la comunicazione dello stop degli ultimi due turni di lavoro per la mancanza di materiale. Nel parcheggio poche auto, mentre i tir vanno via. Restano gli operai della Trasnova, che si alternano per presidiare gli ingressi della fabbrica e impedire lo scarico dei materiali dal retro.
Un piccolo presepe vivente, in attesa di notizie che risollevino le sorti di circa 400 lavoratori, di cui 90 impiegati a Pomigliano per la movimentazione auto. La situazione è critica e l’incertezza aleggia tra i lavoratori, che si battono per il loro futuro e per il diritto al lavoro.
L’impatto sociale del licenziamento
La notizia del licenziamento di oltre 400 lavoratori della Trasnova nello stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco è un duro colpo per l’economia locale e per le famiglie coinvolte. La scelta di licenziare a ridosso delle festività natalizie è particolarmente critica, creando un clima di incertezza e preoccupazione. È fondamentale che le istituzioni locali e nazionali si attivino per trovare soluzioni concrete e sostenibili per tutelare i lavoratori e garantire la loro riqualificazione professionale.