Un omaggio a un figlio illustre
Rimini ha reso omaggio a uno dei suoi figli più illustri, il giornalista e scrittore Sergio Zavoli, dedicandogli uno dei suoi luoghi più iconici: la piazzetta che si staglia tra Viale Tiberio e la suggestiva Piazza sull’Acqua, affacciata sul Ponte di Tiberio, nel cuore del ‘felliniano’ Borgo San Giuliano.
La cerimonia di inaugurazione, alla presenza della figlia Valentina e della moglie Alessandra, ha visto lo svelamento di una targa in sua memoria, a ricordo di una carriera iniziata in Romagna nel secondo dopoguerra alla radio, prima di approdare alla televisione pubblica, dove Zavoli ha segnato una vera e propria rivoluzione con programmi come ‘Il Processo alla Tappa’, dedicato al Giro d’Italia, e inchieste divenute celebri come ‘Nascita di una dittatura’ del 1972, che raccontava l’ascesa del fascismo in Italia, e ‘La notte della Repubblica’ del 1989, sul terrorismo degli anni di piombo.
Un’eredità di racconto e di umanità
Il sindaco Jamil Sadegholvaad ha sottolineato l’importanza di Zavoli per Rimini, affermando: “Sergio ha dato a Rimini la capacità di raccontarsi. Sembra un dato scontato ma non lo è. Prima di Sergio Zavoli la nostra città veniva sostanzialmente raccontata da un occhio esterno, quasi ‘usata’, nel senso di coglierne ogni volta soprattutto gli aspetti stereotipati. Grazie a Zavoli, alla sua umanità poetica, al suo amore per la città, Rimini stessa ha ‘imparato’, per così dire, a conoscersi meglio e a raccontarsi.”
La scelta di dedicare la piazzetta a Zavoli, un luogo così suggestivo e carico di storia, rappresenta un atto di profondo rispetto e gratitudine per un uomo che ha saputo raccontare la Romagna e l’Italia con passione e intelligenza, lasciando un’eredità di informazione e di cultura che continua a ispirare le nuove generazioni.
Un omaggio meritato
L’omaggio di Rimini a Sergio Zavoli è un riconoscimento meritato per un uomo che ha dedicato la sua vita alla comunicazione e alla cultura. La sua capacità di raccontare la realtà con profondità e sensibilità ha contribuito a formare l’opinione pubblica italiana e a dare voce a chi non ne aveva. La sua eredità è un monito a non dimenticare l’importanza del giornalismo indipendente e di qualità, un giornalismo che sappia guardare oltre gli stereotipi e raccontare la complessità della realtà con rispetto e onestà intellettuale.