Un appello alla pace e un’apertura universale
Nella prefazione al libro “Giubileo della speranza”, Papa Francesco esprime il suo auspicio che il prossimo Giubileo sia un’occasione propizia per un cessate il fuoco in tutti i Paesi in guerra. “Quanto vorrei che il prossimo Giubileo fosse davvero l’occasione propizia per un cessate il fuoco in tutti i Paesi dove si combatte!” scrive il Papa, sottolineando con forza che “dalla guerra, da ogni guerra, questo dev’essere chiaro, tutti escono sempre sconfitti, tutti!”
Il Papa ribadisce con fermezza che il Giubileo è per “tutti”: “Vorrei sottolineare che tutti, tutti, tutti possono compiere questo pellegrinaggio. Tutti! Il Giubileo non è un’autostrada preferenziale per il Paradiso destinata esclusivamente a coloro che si ritengono perfetti. No, l’Anno Santo con l’indulgenza giubilare è rivolto a tutti. Tutti! Perché tutti siamo peccatori, anche il Papa, e abbiamo bisogno di essere perdonati.”
Papa Francesco sottolinea con forza che “non c’è peccato che il Signore non possa perdonare e non c’è nessuno che non possa chiedere il perdono del Signore”.
Due giovani santi come esempi di speranza
Il Papa cita anche i due giovani ragazzi che verranno proclamati santi nel 2025, Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis, come esempi di speranza: “Il Giubileo 2025 ci offrirà altri due esempi concreti di speranza: i beati Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis che saranno canonizzati proprio durante l’Anno Santo. Due santi giovani che hanno compreso fin da subito nelle loro vite che il centro di tutto è unicamente Gesù Cristo che si rende presente negli ultimi, nei poveri, in coloro che sono scartati dalla società.”
Un messaggio di speranza e inclusione
Le parole di Papa Francesco offrono un messaggio di speranza e inclusione, invitando a riflettere sul valore della pace e sull’universalità del perdono. L’auspicio per un cessate il fuoco in tutti i Paesi in guerra è un appello forte e concreto, mentre la sottolineatura che il Giubileo è per tutti, senza distinzioni, è un invito a sentirsi parte di una comunità che si apre all’accoglienza e al perdono. La scelta di citare due giovani santi come esempi di speranza è un messaggio rivolto soprattutto ai giovani, invitandoli a vivere la fede in modo autentico e concreto, come testimonianza di speranza per il mondo.