Un nuovo sopralluogo per fare chiarezza
Martedì prossimo l’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare (Isin) tornerà al Centro ricerche della Casaccia, alle porte di Roma, per effettuare un nuovo sopralluogo nella struttura dove il 21 novembre un operaio di 59 anni è risultato contaminato dal plutonio.
Le sue condizioni sono ritenute buone tanto che è tornato in servizio anche se per almeno tre mesi non potrà stare a contatto con la sostanza. “Al momento consideriamo l’evento come una anomalia, ossia il livello 1 della scala Ines applicabile per eventi nucleari e radiologici – spiega il direttore dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare (Isin), Francesco Campanella. Il nostro obiettivo è chiudere le verifiche in tempi rapidi e confermare quanto ricostruito fino ad oggi” così da escludere “la possibile, ma al momento remota, ipotesi di ‘guasto’ (livello 2 della scala Ines), ovvero un funzionamento scorretto di uno dei dispositivi di protezione individuale utilizzati, cosa che a quel punto porterebbe a non poter più escludere ulteriori azioni.”
Come emerso già in sede di prima ispezione, il 27 novembre, l’episodio sembra circoscritto ad una causalità. L’operaio si sarebbe contaminato nel corso della svestizione per inalazione alla fine del turno. L’allarme è scattato quando ha varcato i controlli in uscita, preceduto da altri cinque operai per i quali non è stato segnalato nulla. Dalle analisi effettuate gli è stata riscontrata una presenza di plutonio pari ad un anno di lavoro.
La storia del Centro ricerche della Casaccia
La Casaccia appartiene all’Enea, l’ex istituto pubblico di ricerca sul nucleare, ora riconvertito ad ambiente ed energia. Nel centro alle porte della Capitale fino al 1987 si studiava la produzione di plutonio dall’uranio. Dopo che il paese è uscito dal nucleare, il plutonio è stato trasferito negli Stati Uniti. Nei macchinari del centro studi romano ne sono rimasti pochi grammi. Dal 2003 il laboratorio è stato passato in gestione alla Sogin, la società pubblica che si occupa dello smantellamento degli impianti nucleari.
Le indagini e i possibili sviluppi
“Tutto fa propendere – aggiunge Campanella – per un episodio caratterizzato da un certo grado di casualità. Nel nuovo sopralluogo, a cui hanno chiesto di potere prendere parte anche i carabinieri del Noe, lavoreremo per completare le indagini analizzando con ulteriore capacità di dettaglio lo stato dei luoghi e gli elementi di scenario.”
Le verifiche dovrebbero, quindi completarsi, in breve tempo e nel caso dovessero emergere profili di natura penale verrà inviata una informativa ai magistrati della Procura di Roma per avviare un fascicolo di indagine.
La sicurezza nucleare in Italia
L’incidente di Casaccia solleva ancora una volta la questione della sicurezza nucleare in Italia. Sebbene il paese abbia abbandonato l’energia nucleare nel 1987, la gestione dei siti nucleari e dei materiali radioattivi rimane una sfida complessa. È fondamentale garantire la massima sicurezza in questi centri e investire in tecnologie e protocolli di sicurezza aggiornati per prevenire futuri incidenti.