Il nuovo progetto Convoy di Neuralink
Neuralink, l’azienda di Elon Musk specializzata in interfacce cervello-computer, ha annunciato un nuovo progetto denominato Convoy. Questo progetto punta a consentire il controllo senza fili di bracci robotici da parte di pazienti tetraplegici, un passo avanti significativo nella tecnologia di interfacce cervello-computer.
L’annuncio è stato fatto sul social X, dove Neuralink ha anche comunicato l’accordo per avviare una nuova campagna di test internazionale, con l’inizio dei test su pazienti canadesi.
Convoy si basa sugli stessi dispositivi N1 già impiantati su due pazienti statunitensi nel progetto Prime. Questi dispositivi, grandi poco più di una moneta, hanno permesso ai pazienti di interagire con computer e smartphone. Il primo paziente a ricevere l’impianto è stato Noland Arbaugh a gennaio 2024, seguito poco dopo da Alex.
Un passo avanti verso la libertà fisica
Il progetto Convoy rappresenta un importante passo avanti per ripristinare la libertà fisica, oltre a quella digitale, per i pazienti tetraplegici. L’obiettivo è quello di consentire ai pazienti di controllare un braccio robotico senza fili, direttamente con il loro cervello.
Sebbene il controllo di bracci robotici da parte di soggetti tetraplegici sia già stato dimostrato possibile da altri gruppi di ricerca, Convoy si differenzia per l’utilizzo di un impianto cerebrale che si connette al robot senza fili.
Le sfide e le opportunità di Convoy
Il progetto Convoy presenta sfide significative, come la necessità di garantire la sicurezza e l’affidabilità del collegamento tra l’impianto cerebrale e il braccio robotico. Tuttavia, il successo di questo progetto potrebbe aprire nuove strade per la riabilitazione e l’assistenza di persone con disabilità, offrendo loro un maggiore grado di autonomia e libertà.
Neuralink si prepara a segnare un nuovo passo avanti nella tecnologia di interfacce cervello-computer, con il potenziale di rivoluzionare la vita di molti pazienti.
Un futuro di connessioni e libertà
Convoy rappresenta un passo importante verso un futuro in cui le interfacce cervello-computer potrebbero rivoluzionare la vita delle persone con disabilità. L’idea di poter controllare un braccio robotico senza fili, con il solo pensiero, è affascinante e apre scenari di grande potenzialità. Tuttavia, è importante affrontare con cautela le implicazioni etiche e sociali di questa tecnologia, garantendo che venga utilizzata in modo responsabile e per il bene dell’umanità.