Rottamazione cartelle: il governo frena
Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha smentito categoricamente l’ipotesi di una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali. Intercettato in Transatlantico alla Camera, Leo ha risposto seccamente “Di rottamazione adesso non se ne parla” a chi gli chiedeva della possibilità di un nuovo provvedimento simile a quelli del passato. Le richieste in tal senso erano state avanzate con emendamenti sia al decreto fisco che alla manovra, ma non sono state accolte dal governo. Le proposte di rottamazione, che in passato hanno visto la luce con il governo Conte, prevedevano la possibilità per i contribuenti di estinguere i propri debiti con lo Stato con sconti e rateizzazioni. La rottamazione delle cartelle è un tema molto delicato, che suscita sempre grande attenzione da parte dei contribuenti, in particolare in un momento di difficoltà economica come quello attuale.
Le richieste di rottamazione
Le richieste di rottamazione erano state presentate da diversi partiti con emendamenti al decreto fisco e alla manovra. Tuttavia, le proposte non sono state inserite tra i segnalati dei partiti, il che significa che non sono state accolte dal governo. Non è chiaro se il governo abbia intenzione di riconsiderare la questione in futuro.
Un’opportunità persa?
La decisione del governo di non procedere con una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali potrebbe essere interpretata come un’opportunità persa per molti contribuenti in difficoltà. La rottamazione, infatti, è uno strumento che può aiutare a ridurre il debito pubblico e a dare respiro alle famiglie e alle imprese in difficoltà. Tuttavia, è importante ricordare che la rottamazione non è una soluzione definitiva al problema del debito pubblico. È necessario lavorare per mettere in atto politiche economiche che favoriscano la crescita e la creazione di lavoro, in modo da ridurre il numero di contribuenti in difficoltà.