Il processo Gotha riparte in appello
Il 15 gennaio, davanti alla Corte d’appello di Reggio Calabria, riprenderà il processo “Gotha”, un’importante battaglia giudiziaria contro la ‘ndrangheta che riunisce le inchieste “Mamma Santissima”, “Reghion”, “Fata Morgana”, “Alchimia” e “Sistema Reggio”. Il processo, coordinato dalla Dda guidata dal procuratore Giuseppe Lombardo, punta a fare luce sui rapporti tra le cosche reggine, la politica e le istituzioni.
Davanti alla Corte, presieduta da Alfredo Sicuro, dovranno comparire 15 imputati, tra cui i 14 condannati nel luglio 2021 nel processo di primo grado. Tra questi, spicca la figura dell’ex senatore di Forza Italia Antonio Caridi, assolto in primo grado dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. La Procura di Reggio Calabria ha presentato ricorso in appello contestando la sentenza del Tribunale, che pur definendo Caridi un “politico spregiudicato e avvicinabile”, ha ritenuto insufficienti le prove per dimostrare il suo ruolo all’interno della ‘ndrangheta.
Il processo Gotha si concentrerà anche su figure chiave come Paolo Romeo, avvocato ed ex parlamentare del Psdi, condannato a 25 anni di carcere in primo grado. Il Tribunale ha ritenuto che Romeo, dopo aver scontato la pena inflittagli nel maxiprocesso “Olimpia”, fosse tornato a costituire una presenza importante nel panorama politico reggino, coinvolgendo la criminalità organizzata.
Un altro politico coinvolto è Alberto Sarra, ex consigliere e assessore regionale, condannato a 13 anni di carcere per concorso esterno. Il Tribunale ha ritenuto che Sarra fosse uno strumento nelle mani di Paolo Romeo per garantire alla ‘ndrangheta l’infiltrazione negli enti pubblici locali.
Tra gli imputati, infine, c’è don Pino Strangio, ex parroco di San Luca, condannato a 9 anni e 4 mesi di carcere per concorso esterno con la ‘ndrangheta.
L’obiettivo del processo: svelare le collusioni tra ‘ndrangheta e politica
Il processo Gotha si propone di svelare le collusioni tra la ‘ndrangheta e la politica, dimostrando come la criminalità organizzata abbia infiltrati gli enti pubblici locali per condizionarne il funzionamento. L’accusa punta a dimostrare il ruolo di politici e istituzioni nel favorire la ‘ndrangheta, garantendole un’influenza pervasiva sulla vita sociale ed economica della regione.
Il processo si basa su una serie di inchieste che hanno portato alla luce un sistema di corruzione e di connivenza tra la ‘ndrangheta e la politica. Le indagini hanno svelato una rete di rapporti intricati, con politici e amministratori coinvolti in attività illecite in cambio di favori e protezione da parte delle cosche.
Il processo Gotha rappresenta un momento cruciale nella lotta contro la ‘ndrangheta. Il suo esito avrà un impatto significativo sulla vita politica e sociale di Reggio Calabria, e potrebbe contribuire a smantellare il sistema di collusioni che ha permesso alla ‘ndrangheta di infiltrarsi nelle istituzioni.
Un processo fondamentale per la lotta alla ‘ndrangheta
Il processo Gotha rappresenta un passo fondamentale nella lotta contro la ‘ndrangheta. La sua ripresa in appello dimostra la determinazione delle autorità giudiziarie a svelare le collusioni tra la criminalità organizzata e la politica. È fondamentale che il processo si svolga in modo equo e trasparente, garantendo il diritto alla difesa degli imputati, ma anche la possibilità di far luce sulle responsabilità di chi ha contribuito a favorire la ‘ndrangheta. Il processo Gotha potrebbe essere un punto di svolta nella lotta contro la ‘ndrangheta, contribuendo a ristabilire la legalità e la fiducia nelle istituzioni.