La storia di ‘Criature’: un film di speranza e rigenerazione
Il film ‘Criature’, diretto da Cécile Allegra al suo debutto nella fiction, è una toccante storia di speranza e rigenerazione ambientata a Napoli. Il film, interpretato da Marco D’Amore, racconta la storia di Mimmo Sannino, un ex insegnante che si dedica con passione al recupero di ragazzi in dispersione scolastica. Per raggiungere il suo obiettivo, Mimmo utilizza l’arte circense come strumento di educazione e riabilitazione, in un contesto sociale difficile e segnato da degrado e camorra.
Il film è ispirato alla figura di Giovanni Savino, educatore e fondatore del Tappeto di Iqbal, un progetto sociale che utilizza il circo come strumento di inclusione e riabilitazione per i ragazzi del quartiere di Barra. La pedagogia circense, con il suo focus sulla ‘formazione tra pari’, è un elemento centrale della sceneggiatura, che mira a trasmettere il senso di ricomposizione dei valori e dell’identità dei giovani, portandoli dalla vergogna per la propria condizione alla fierezza di esibirsi insieme, con naso rosso e trampoli, raccontando una nuova storia.
L’arte circense come strumento di riabilitazione sociale
Mimmo Sannino, il protagonista del film, si dedica con grande passione al recupero di ragazzi in difficoltà, tra cui Daniela, Margherita, Ciro e Bruno. Questi ragazzi provengono da contesti familiari difficili e hanno abbandonato la scuola per diverse ragioni. Mimmo, con l’aiuto di Anna, assistente sociale, utilizza l’arte circense per aiutarli a riacquistare fiducia in se stessi e a ritrovare il loro posto nella società.
Il film mostra come l’arte circense, con le sue lezioni sui trampoli, le letture del ‘Barone Rampante’ e le attività di gruppo, possa essere un potente strumento di riabilitazione sociale. L’arte circense, infatti, favorisce la collaborazione, l’inclusione e la scoperta di nuovi talenti, aiutando i ragazzi a superare le loro difficoltà e a costruire un futuro migliore.
Il ruolo di Marco D’Amore e la critica sociale
Marco D’Amore, noto per il suo ruolo di Ciro Di Marzio nella serie televisiva Gomorra, interpreta Mimmo Sannino con grande bravura. L’attore, in un’intervista, ha dichiarato di essersi innamorato della visione del mondo del film e di aver trovato il titolo ‘Criature’ perfetto per descrivere i personaggi, che si presentano come ‘alieni’ rispetto alla società in cui vivono.
Il film affronta anche una critica sociale, evidenziando le difficoltà che i ragazzi del quartiere devono affrontare a causa del degrado e della camorra. Mimmo, pur dedicandosi con passione al suo lavoro, si scontra con la dura realtà e con l’opposizione di alcune famiglie del quartiere.
Un appello alla diffusione del film nelle scuole
Giampaolo Letta, vicepresidente e amministratore delegato di Medusa, ha lanciato un appello affinché il film venga diffuso il più possibile nelle scuole. Medusa ha un sito dedicato alle scuole (https://www.medusa.it/scuole/) e mette a disposizione un numero di telefono (06 66390427) e un indirizzo email (scuole@medusa.it) per organizzare proiezioni nelle scuole.
La diffusione del film nelle scuole potrebbe contribuire a sensibilizzare gli studenti sulle tematiche sociali affrontate dal film, come la dispersione scolastica, il degrado sociale e il ruolo dell’arte come strumento di riabilitazione.
Riflessioni sul potere della pedagogia circense
‘Criature’ ci offre una prospettiva originale e stimolante sul potere della pedagogia circense. Il film dimostra come l’arte circense possa essere un potente strumento di educazione e riabilitazione sociale, in grado di aiutare i ragazzi a superare le loro difficoltà e a costruire un futuro migliore. Il film ci invita a riflettere sul ruolo dell’arte nella società e sulla sua capacità di promuovere l’inclusione e la rigenerazione sociale.