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La denuncia di Francesca Ghio
Martedì scorso, durante una seduta del consiglio comunale di Genova, la consigliera Francesca Ghio, esponente della lista Rossoverde, ha denunciato di essere stata vittima di violenza sessuale all’età di 12 anni. La donna ha dichiarato di essere pronta a rivelare al pubblico ministero l’identità dell’autore dell’abuso e il luogo in cui è avvenuto.
Il fascicolo per violenza sessuale aggravata è stato assegnato al pm Federico Panichi, del pool Fasce deboli. Non è ancora stata fissata la data dell’audizione della Ghio, ma questa sarà la prima fase per ricostruire la dinamica degli eventi, identificare il luogo e soprattutto l’autore della violenza.
Il rischio prescrizione
Il rischio prescrizione è però concreto. Gli abusi sarebbero andati avanti per anni, ma si sarebbero conclusi prima del 2012, data in cui è entrata in vigore la legge che raddoppia i tempi per la prescrizione per questo tipo di reati.
Il legale di Francesca Ghio, Michele Ispodamia, ha sottolineato che i racconti della sua assistita saranno ampiamente riscontrati con dettagli molto precisi.
Riflessioni sulla denuncia
La denuncia di Francesca Ghio è un atto di coraggio che merita il massimo rispetto. La sua decisione di parlare pubblicamente di un trauma così profondo è un segnale importante per tutte le vittime di violenza sessuale, dimostrando che non sono sole e che è possibile rompere il silenzio. La vicenda solleva però anche un’importante questione: quella della prescrizione per i reati di violenza sessuale. La legge del 2012 ha raddoppiato i tempi per la prescrizione, ma il rischio rimane comunque concreto, soprattutto per le vittime che denunciano gli abusi dopo molti anni. È fondamentale riflettere sulla necessità di una maggiore tutela per le vittime di violenza sessuale e di una revisione delle norme sulla prescrizione, che in molti casi impedisce la giustizia.