Un tifoso con Sla escluso dal bordocampo
Un episodio increscioso si è verificato a Guardavalle, in provincia di Catanzaro, durante una partita di calcio del campionato di promozione B tra il Guardavalle e la Virtus Rosarno. Vincenzo Soverino, affetto da Sla, presidente onorario provinciale dell’Aisla e già consigliere di giunta nazionale della Federazione italiana per il superamento dell’Handicap (Fish), si è visto negare la possibilità di assistere alla partita da bordocampo.
Soverino, che in passato aveva assistito ad altre partite da bordocampo, ha lamentato la decisione dell’arbitro, appartenente alla sezione Aia di Locri, che si sarebbe attenuto rigorosamente al regolamento.
Alla fine del primo tempo, Soverino si è rivolto ai carabinieri presenti nello stadio, che gli hanno consentito di assistere alla partita in uno spazio vicino alla tribuna stampa.
Polemiche e critiche
La vicenda ha suscitato forti reazioni. Il sindaco del Comune calabrese ha scritto ai vertici dell’Associazione Italiana Arbitri per segnalare l’accaduto, definendo la decisione dell’arbitro come una ‘mancanza di umanità’ e un danno all’immagine dello sport.
Anche la Fish nazionale si è espressa con ‘profondo sdegno’ per quanto accaduto a Guardavalle, sottolineando che l’atto contravviene ai principi fondamentali dell’articolo 33 della Costituzione, che riconosce lo sport come attività di alto valore sociale e inclusivo.
L’importanza dell’inclusione nello sport
L’episodio di Guardavalle solleva importanti questioni sull’inclusione nello sport. La decisione dell’arbitro, pur basata sul regolamento, ha dimostrato una mancanza di sensibilità e di attenzione alle esigenze di un tifoso con disabilità. Lo sport dovrebbe essere un luogo di aggregazione e di condivisione, aperto a tutti, indipendentemente dalle proprie condizioni.
La Fish ha ragione a sottolineare che l’articolo 33 della Costituzione riconosce lo sport come attività di alto valore sociale e inclusivo. È necessario che questo principio venga applicato in modo concreto, garantendo a tutti la possibilità di vivere lo sport in modo pieno e partecipativo.
Un’occasione persa per promuovere l’inclusione
L’episodio di Guardavalle rappresenta un’occasione persa per promuovere l’inclusione nello sport. L’arbitro, pur agendo in base al regolamento, avrebbe potuto dimostrare maggiore sensibilità e flessibilità, interpretando la norma in modo più umano. La decisione di impedire a Soverino di assistere alla partita da bordocampo ha creato un’immagine negativa dello sport e ha dimostrato una mancanza di attenzione alle esigenze delle persone con disabilità. È importante che le federazioni sportive e gli arbitri promuovano l’inclusione e la partecipazione di tutti, indipendentemente dalle proprie condizioni fisiche o mentali.