Salvini risponde a Tajani: “Non sono permaloso”
Matteo Salvini ha risposto alle critiche di Antonio Tajani, ministro degli Esteri e vicepremier, che lo aveva invitato ad occuparsi delle sue competenze in materia di Trasporti e non di politica estera. Salvini ha affermato di non essere permaloso e di aver semplicemente ribadito la sua convinzione sul diritto alla difesa e all’esistenza di Israele, sottolineando che, a suo avviso, Netanyahu non è un criminale di guerra equiparabile ai terroristi islamici di Hamas. Ha poi aggiunto che, essendo vicepresidente del Consiglio, ha il diritto di esprimere la sua opinione su qualsiasi argomento, così come Tajani ha il diritto di commentare le banche o la Rai. “Semplicemente ho ribadito quella che è una mia convinzione da sempre, il diritto alla difesa e all’esistenza di Israele, ribadendo che a mio avviso Netanyahu non è un criminale di guerra equiparabile ai terroristi islamici di Hamas. Poi, come Tajani fa i commenti sulle banche o sulla Rai, da vicepresidente del Consiglio è liberissimo di farlo. Ritengo che essendo vicepresidente del Consiglio anch’io, a precisa domanda che lei mi può fare io possa dare un’altrettanto precisa risposta”.
Canone Rai e operazione Unicredit-Bpm
Riguardo al taglio del canone Rai, emendamento della Lega al dl fisco non passato per il voto contrario di Forza Italia, Salvini non ha drammatizzato e ha definito l’episodio come “un episodio” che non mette in discussione il governo. Sul caso Unicredit-Bpm, Salvini ha espresso la sua preoccupazione per la possibile perdita di posti di lavoro e la chiusura di sportelli, affermando che “I cittadini hanno bisogno di banche vicine al territorio. Le grandi operazioni hanno allontanato il credito dai cittadini”. Si è detto d’accordo con il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sul potenziale rischio e ha aggiunto che l’eventuale ricorso al Golden power sarebbe legato a questi aspetti. “I cittadini hanno bisogno di banche vicine al territorio. Le grandi operazioni hanno allontanato il credito dai cittadini” ha detto Salvini, tornando sul caso Unicredit-Bpm e ha aggiunto di essere d’accordo con il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sul potenziale rischio di perdita di posti di lavoro e di chiusura di “centinaia” di sportelli. L’eventuale ricorso al Golden power sarebbe quindi legato a questi aspetti.
Tensioni interne alla Lega e precettazione degli scioperi
Salvini ha smentito le tensioni interne alla Lega su Luca Zaia, definendole “invenzioni” e affermando che “Zaia è una grande risorsa” che potrebbe avere altri incarichi in caso di mancata rielezione. In merito ai candidati alla guida della Lega in Lombardia, Salvini ha detto che “qualora riuscissero a trovare un accordo, sarebbe bello soprattutto per i militanti. Se ci riusciranno sarò contento”, precisando però di essere solo “un congressista”. Salvini ha ribadito la sua posizione sulla precettazione degli scioperi, affermando che “il diritto allo sciopero è tutelato dalla Costituzione e anche dal buon senso” e che “le opposizioni che parlano di diritto allo sciopero limitato hanno qualche problema con la matematica”. Ha aggiunto di essere pronto a precettare anche a dicembre e che, a suo giudizio, il leader della Cgil, Maurizio Landini, “fa politica”.
La situazione a Corvetto
Salvini ha commentato la situazione a Corvetto, definendo il tema delle baby gang “un’emergenza nazionale” e sottolineando l’importanza dell’aumento delle forze dell’ordine e degli insegnanti. Ha apprezzato le parole di equilibrio della famiglia di Ramy, ma ha condannato chi dà fuoco ai cassonetti, definendoli “una minoranza che va isolata”. Ha poi invitato la comunità di Corvetto a isolare i criminali e i delinquenti che approfittano di ogni occasione per danneggiare. “Ci sono delle minoranze che sono un problema, c’è il tema delle baby gang che ormai è un’emergenza nazionale e l’aumento delle forze dell’ordine è solo una delle risposte, insieme all’aumento degli insegnanti” ha detto Salvini sui fatti di Corvetto. “Ho apprezzato enormemente le parole di equilibrio della famiglia di Ramy, non ho apprezzato chi dà fuoco ai cassonetti. Sono una minoranza che va isolata. – ha aggiunto – Approfitto per condividere il caffè con le forze dell’ordine, perché non siamo nel far west con la polizia che insegue persone a caso. Di fronte all’alt di una pattuglia, ti fermi. Ramy non era alla guida, c’era il suo amico, però è chiaro che se scappi da polizia e carabinieri ti metti a rischio. C’è da pregare e da attendere che le telecamere e la giustizia raccontino cosa è successo. Conto che la stessa comunità di Corvetto isoli quei criminali, quei delinquenti, questi casinisti che approfittano di ogni occasione per danneggiare”, ha concluso Salvini.
Un’analisi politica complessa
Le dichiarazioni di Salvini offrono un’analisi complessa della situazione politica italiana, evidenziando le tensioni interne alla coalizione di governo e le diverse posizioni su temi cruciali come la politica estera, il sistema bancario e la gestione degli scioperi. La sua risposta alle critiche di Tajani e la sua posizione su Israele e Netanyahu, in particolare, potrebbero alimentare ulteriori dibattiti e tensioni all’interno del governo. È importante notare che Salvini si presenta come un leader fermo e determinato, pronto a difendere le sue convinzioni e a gestire le critiche con fermezza.