Un connubio di parole e musica
Il Teatro dell’Opera di Roma si prepara ad un evento speciale: domenica 8 dicembre, alle 20, Michele Mariotti, direttore musicale della Fondazione capitolina, dirige un concerto dedicato a Giacomo Leopardi. Un programma unico che intreccia la musica di grandi compositori come Schubert, Mahler e Beethoven con le parole del poeta, recitate da Sergio Rubini. Il concerto, trasmesso in diretta su Radio3 Rai, promette un viaggio emozionante nell’universo leopardiano, dove le malinconie, le speranze e le disillusioni del poeta trovano riscontro nelle melodie di alcuni tra i più grandi musicisti.
L’idea di Mariotti è quella di creare un dialogo tra la musica e la poesia, esplorando le corrispondenze e gli echi dei temi leopardiani nelle opere musicali. L’Entr’acte n. 3 di Schubert dal dramma Rosamunde, il ciclo dei Kindertotenlieder di Mahler e la Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 55 Eroica di Beethoven si alternano alla lettura di versi e brani tratti dallo Zibaldone, dai Canti e dalle Operette morali di Leopardi.
Un Leopardi inedito
Sergio Rubini, in una partecipazione straordinaria che anticipa la messa in onda su Rai1 della miniserie da lui diretta “Leopardi – Il poeta dell’infinito” (prevista per il 7 e 8 gennaio 2025), offre una nuova prospettiva sul poeta. Rubini intende presentare un Leopardi diverso dalla figura tradizionale, un uomo non solo fragile e malinconico, ma anche appassionato e ribelle.
“Leopardi non era un uomo fragile e triste, schiacciato dalla gobba e ingrigito dalla malinconia”, afferma Rubini. “Il suo pessimismo era piuttosto il riflesso di un immenso amore per la vita che lo portava a difendere la libertà, la bellezza, la dignità dell’essere umano contro il potere schiacciante del mondo e della Natura.”
Un pensiero attuale
Il pensiero leopardiano, frutto di un’analisi profonda e appassionata dell’animo umano, spesso incompreso dai suoi contemporanei, risuona con straordinaria attualità nel XXI secolo. Come sottolinea Rubini, “il pensiero leopardiano, frutto di un’infaticabile e appassionata indagine sull’animo umano, inviso ai conformisti e incompreso dai suoi contemporanei, risuona straordinariamente attuale per noi uomini del Duemila grazie alla visionarietà di uno dei nostri massimi poeti, patrimonio della storia del nostro Paese, da considerarsi vera e propria icona pop.”
Il concerto al Costanzi si preannuncia come un evento imperdibile per gli appassionati di musica e letteratura, un’occasione unica per immergersi nella profondità del pensiero leopardiano e per scoprire nuove sfumature della sua opera attraverso il linguaggio universale della musica.
Un’occasione per rivalutare Leopardi
Questo concerto rappresenta un’occasione preziosa per rivalutare l’opera di Giacomo Leopardi, un poeta spesso etichettato come “pessimista” e “malinconico”, ma in realtà un intellettuale complesso e profondamente umano. L’accostamento delle sue parole alla musica di grandi compositori permette di cogliere nuove sfumature del suo pensiero, aprendo un dialogo con il pubblico contemporaneo.