La rinascita della Basilica di San Francesco ad Assisi: 25 anni dalla ricostruzione post-terremoto
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Un’impresa di ricostruzione
Il 28 novembre 1999, dopo il terremoto che colpì Assisi nel settembre del 1997, la Basilica di San Francesco riapriva le porte al pubblico. La sala stampa del Sacro Convento ricorda l’evento, sottolineando che la cerimonia di riapertura si svolse alla presenza dell’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
La ricostruzione fu un’impresa che si completò in poco più di due anni, un tempo record per un’opera di tale complessità. Le volte crollate, con i loro preziosi affreschi, furono ricostruite con un lavoro certosino e meticoloso.
Furono recuperati e selezionati ben 300 mila frammenti di affreschi, grazie al lavoro congiunto di studenti dell’Università della Tuscia, docenti e allievi dell’Istituto superiore centrale di restauro e della Soprintendenza dell’Umbria. Di questi, 220 mila furono riposizionati con maestria da venti restauratori professionisti sotto la guida del commissario straordinario Antonio Paolucci. I restanti 80 mila frammenti sono ancora oggi catalogati e conservati, a testimonianza dell’impegno e della cura dedicati a questo patrimonio artistico inestimabile.
Il recupero del complesso monumentale
Oltre alla ricostruzione della Basilica, l’opera di recupero ha riguardato anche la torre campanaria e le altre parti danneggiate del complesso del Sacro Convento. Questo testimonia la vastità e la complessità dell’intervento che ha permesso di restituire alla città di Assisi e al mondo intero un luogo di fede e di arte, simbolo di storia e cultura.
Un’eredità di resilienza e collaborazione
La ricostruzione della Basilica di San Francesco ad Assisi è un esempio straordinario di resilienza e collaborazione. La rapidità con cui l’opera è stata portata a termine, grazie al lavoro congiunto di diverse istituzioni e professionisti, è un segno tangibile della capacità umana di reagire di fronte alle avversità. La cura e l’attenzione dedicate al recupero dei preziosi affreschi dimostrano il profondo rispetto per il patrimonio artistico e culturale di questo luogo simbolo della fede cristiana.
