Un approccio diplomatico verso Trump
António Costa, in procinto di assumere la presidenza del Consiglio europeo, ha rilasciato un’intervista esclusiva al quotidiano portoghese Público, in cui ha espresso la sua opinione sulla necessità di un dialogo aperto con il presidente americano Donald Trump. Costa ha affermato che “Bisognerà mostrare disponibilità al dialogo e saper ascoltare ciò che Trump ha da dire”, sottolineando l’importanza di comprendere le posizioni dell’amministrazione americana.
Il futuro presidente del Consiglio europeo ha inoltre espresso la sua convinzione che Trump non intenda agire in Ucraina con la stessa aggressività dimostrata nel ritiro dall’Afghanistan. “Personalmente, non credo che il presidente Trump voglia fare in Ucraina ciò che altri hanno fatto ritirandosi dall’Afghanistan. Non corrisponde all’immagine di forza che ama proiettare di sé e al modo in cui gli altri dovrebbero guardare agli Stati Uniti”, ha dichiarato Costa.
L’Europa in un mondo multipolare
Costa ha poi affrontato la questione del posizionamento dell’Europa nel contesto globale, sottolineando la necessità di adattarsi a un mondo multipolare. “Non credo che la questione principale sia come l’Europa si posiziona rispetto agli Stati Uniti o alla Cina. È come si posiziona nel mondo, perché oggi viviamo in un mondo multipolare”, ha affermato. In questa prospettiva, Costa ha rifiutato l’idea di un Sud globale, sostenendo che “il Sud è plurale. Così come è plurale il Nord”.
Questa affermazione evidenzia la necessità di un approccio multilaterale alle sfide globali, riconoscendo la complessità e la diversità del mondo contemporaneo.
L’attuazione delle raccomandazioni europee
Nel corso dell’intervista, Costa ha ribadito l’importanza di attuare le raccomandazioni del rapporto Letta e del rapporto Draghi, entrambi considerati fondamentali per la riforma dell’Unione Europea. “Sia il rapporto Letta che il rapporto Draghi presentano un’eccellente diagnosi e, in occasione della riunione informale di Budapest, il Consiglio europeo ha approvato una tabella di marcia per la loro attuazione”, ha sottolineato Costa.
Questa affermazione dimostra la volontà del futuro presidente del Consiglio europeo di dare seguito alle raccomandazioni presentate dai due rapporti, in modo da favorire la riforma e il rafforzamento dell’Unione Europea.
La crisi tedesca e la coesione europea
Costa ha poi affrontato la crisi tedesca, che ha definito non solo un problema interno alla Germania, ma una sfida per l’intera Unione Europea. “Sarà necessario concedere aiuti di Stato alla Volkswagen, che non è solo in Germania, ma anche in Portogallo, per esempio”, ha affermato. In questa prospettiva, Costa ha suggerito la possibilità di subordinare gli aiuti di Stato o i finanziamenti europei a condizioni che promuovano la coesione tra gli Stati membri.
“Non è impossibile subordinare l’autorizzazione degli aiuti di Stato, o la concessione di finanziamenti europei, a condizione che questo investimento sviluppi catene del valore che rafforzino la coesione in tutti gli Stati membri”, ha concluso Costa.
Questa affermazione evidenzia la necessità di un approccio solidale e coordinato alle sfide economiche, con l’obiettivo di promuovere la coesione e il benessere di tutti gli Stati membri.
Un approccio equilibrato e pragmatico
Le dichiarazioni di António Costa offrono un quadro di riferimento interessante per comprendere la sua visione dell’Europa nel contesto globale. La sua apertura al dialogo con Trump, pur mantenendo una posizione critica, suggerisce un approccio pragmatico e diplomatico. L’enfasi sul mondo multipolare e la sua critica all’idea di un Sud globale dimostrano una sensibilità verso la complessità del mondo contemporaneo e la necessità di un approccio multilaterale alle sfide globali. La sua attenzione alla coesione europea e alla necessità di coordinare le azioni degli Stati membri per affrontare le crisi economiche, come quella tedesca, evidenzia la sua visione di un’Europa unita e solidale.