Un grido di aiuto dalla Val di Fiemme
Un uomo di origine straniera, da tempo residente in Val di Fiemme, in Trentino, è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Cavalese per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. L’allarme è scattato grazie alla telefonata di uno dei figli, che con voce concitata ha riferito ai militari di essere stato inseguito e minacciato dal padre. Il ragazzo ha raccontato di aver visto il padre aggredire la madre con pugni al viso.
L’uomo, resosi conto della chiamata alle forze dell’ordine, ha cercato di far finta di niente e si è recato al lavoro come se nulla fosse, lasciando i figli in lacrime e in preda al terrore. La pattuglia dei carabinieri giunta sul posto ha raccolto le prime testimonianze e, in base alla gravità della situazione, ha provveduto al trasferimento d’urgenza dei figli in una località protetta.
Una storia di violenze reiterate
Le indagini hanno svelato una triste realtà: il tentativo di aggressione del padre era scaturito dal rifiuto del figlio di accompagnarlo al lavoro, preferendo rimanere con la madre per accompagnarla al pronto soccorso dopo l’ennesima aggressione. La donna era stata colpita con pugni al viso, lasciandola ferita e in stato di shock.
Gli accertamenti dei carabinieri hanno rivelato che la violenza non era un episodio isolato. L’uomo, già prima di giungere in Italia, era solito aggredire fisicamente sia la moglie che i due figli minori. Non si preoccupava neanche delle loro condizioni di vita, lasciandoli per giorni senza provviste e costringendo la moglie a far fronte alla situazione con gli avanzi e a chiedere prestiti per assicurare beni di prima necessità e farmaci ai figli.
Un segnale di speranza
L’arresto di questo uomo rappresenta un segnale di speranza per le vittime di violenza domestica. La denuncia di uno dei figli ha permesso di interrompere un ciclo di abusi e di proteggere le vittime. È fondamentale che le vittime di violenza domestica sappiano che non sono sole e che ci sono persone e istituzioni che possono aiutarle. La collaborazione tra le forze dell’ordine e le istituzioni preposte alla tutela dei minori è essenziale per garantire la sicurezza delle vittime e per contrastare la violenza domestica.