Pnrr: Italia in testa per finanziamenti, 122 miliardi di euro incassati
L’Italia si conferma il paese che ha ricevuto il maggior finanziamento dal Pnrr, con 122 miliardi di euro incassati, corrispondenti al 63% della dotazione complessiva di 194,4 miliardi di euro.
Lo ha affermato la premier Giorgia Meloni nella Cabina di regia sul Pnrr, tenutasi oggi a Palazzo Chigi, dove si è discusso dell’avanzamento del Piano e del pagamento della sesta rata, pari a 8,7 miliardi di euro, approvata dalla Commissione europea.
La spesa complessiva delle risorse ottenute dal Pnrr nel 2024 ammonta a circa 59 miliardi di euro, con un incremento di circa 17 miliardi di euro nei primi dieci mesi dell’anno. Questo trend di crescita dovrebbe proseguire, con un aumento previsto di circa 22 miliardi di euro per l’intero anno, in linea con le previsioni aggiornate di finanza pubblica.
La Cabina di regia ha preso atto della valutazione positiva espressa dalla Commissione europea lo scorso 26 novembre, connessa all’approvazione del pagamento della sesta rata e al conseguimento dei trentanove obiettivi collegati.
Settima rata del Pnrr: obiettivi chiave per la modernizzazione del Paese
La settima rata del Pnrr, pari a 18,2 miliardi di euro, prevede il conseguimento di obiettivi fondamentali per la modernizzazione e la crescita dell’Italia. Tra questi, l’avvio degli interventi per il potenziamento delle infrastrutture portuali, ferroviarie, stradali e urbanistiche, che rappresentano un presupposto fondamentale per proseguire a sostenere lo sviluppo del Mezzogiorno e la concreta riduzione dei divari territoriali, in continuità con il piano strategico della Zes unica adottato dal Governo.
Tra i sessantasette obiettivi della settima rata, di cui 35 milestone e 32 target, si segnalano il rafforzamento della flotta di autobus e treni a emissioni zero per il trasporto regionale, la riqualificazione di molte stazioni ferroviarie, gli interventi per la cybersicurezza, la modernizzazione e l’implementazione delle infrastrutture di trasmissione dell’energia elettrica, gli investimenti per una migliore gestione delle risorse idriche, il conferimento di 55.000 borse di studio agli studenti meritevoli meno abbienti e di 7.200 borse di dottorato, l’attivazione di 480 Centrali Operative Territoriali (Cot) in materia di salute pubblica.
Riforme strategiche e accelerazione del Pnrr
Tra le riforme strategiche di particolare rilevanza, si segnalano la legge sulla concorrenza, il completamento delle misure per velocizzare i pagamenti della Pubblica Amministrazione, la revisione del servizio civile universale per agevolare la partecipazione dei giovani e il provvedimento sulle rinnovabili, approvato recentemente dal Consiglio dei ministri, con l’obiettivo di semplificare i procedimenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, in coerenza con gli obiettivi della nuova missione REPowerEU del Pnrr dell’Italia.
Il ministro Raffaele Fitto ha ribadito l’importanza di proseguire con la stessa determinazione il lavoro e il presidio del Pnrr, anche nel solco tracciato dagli interventi amministrativi e normativi, come gli ultimi decreti legge in materia e il recente decreto Omnibus, che hanno reso possibile non solo accelerare le misure previste, ma anche una più efficace gestione delle risorse pubbliche, con la possibilità per i soggetti attuatori di richiedere anticipazioni fino al 90% del costo dei singoli interventi.
Un bilancio positivo, ma con sfide ancora aperte
Il Pnrr rappresenta un’opportunità unica per l’Italia di modernizzarsi e di recuperare il divario con gli altri Paesi europei. I dati positivi sull’avanzamento del Piano sono incoraggianti, ma è importante non abbassare la guardia e continuare a lavorare con determinazione per raggiungere tutti gli obiettivi prefissati. La sfida principale rimane quella di garantire un’efficace implementazione dei progetti, evitando ritardi e inefficienze. La collaborazione tra le diverse istituzioni e il coinvolgimento dei territori saranno fondamentali per il successo del Pnrr.