L’incontro con la consigliera Rozza
La consigliera regionale del Pd Carmela Rozza ha incontrato una ventina di amici di Ramy Elgaml, il diciannovenne morto in un incidente stradale a Milano mentre era inseguito dai carabinieri. I ragazzi, arrabbiati e addolorati, hanno espresso la loro incredulità per la versione dei fatti fornita dalle forze dell’ordine. “Chi ha messo a ferro e fuoco il quartiere non eravamo noi. Era gente che veniva da fuori”, hanno detto alla consigliera Rozza, sottolineando la loro estraneità agli episodi di violenza che hanno seguito la morte di Ramy.
La richiesta di verità e giustizia
Gli amici di Ramy hanno espresso la loro intenzione di organizzare una manifestazione pacifica per chiedere verità e giustizia per il loro amico. “Pensano a una nuova manifestazione pacifica autorizzata per chiedere verità per Ramy”, ha spiegato Rozza, assicurando il suo sostegno all’iniziativa. Inoltre, alcuni ragazzi stanno pensando di creare un’associazione intitolata a Ramy, con l’obiettivo di trasformare la rabbia per la tragedia in “rabbia positiva” per il quartiere.
Dubbi sulla dinamica dell’incidente
Secondo gli amici di Ramy, la dinamica dell’incidente è stata distorta e ci sarebbero diversi video girati da testimoni che potrebbero fornire una versione diversa dei fatti. “Ripetono che sulla dinamica sono state dette “tante bugie” e che ci dovrebbero essere video girati dai testimoni dell’incidente. Per loro dalla dinamica si “vede che la macchina dei carabinieri era addosso” allo scooter”, ha spiegato Rozza.
L’impegno per la verità
La consigliera Rozza ha assicurato il suo sostegno agli amici di Ramy, promettendo di essere in prima fila con loro se la manifestazione sarà pacifica e autorizzata. Ha anche offerto il suo aiuto per la creazione dell’associazione in memoria di Ramy. “Sono arrabbiati, ma l’associazione è un modo “per prendere la rabbia dei ragazzi per la tragedia di Ramy e trasformarla in rabbia positiva per loro e per il quartiere”, ha concluso.
La ricerca della verità
La morte di Ramy Elgaml è un evento tragico che solleva importanti questioni sulla sicurezza stradale e sulla responsabilità delle forze dell’ordine. È fondamentale che venga fatta piena luce sulla dinamica dell’incidente e che si garantisca un processo trasparente e imparziale. La richiesta di verità e giustizia da parte degli amici di Ramy è legittima e merita di essere ascoltata con attenzione. Il dolore e la rabbia che provano sono comprensibili e la creazione di un’associazione in memoria di Ramy potrebbe essere un modo per canalizzare queste emozioni in un percorso costruttivo.