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Joint Stars 2024: un’esercitazione a tutto campo
La Joint Stars 2024, la più grande esercitazione della Difesa, si è conclusa alla base navale di Taranto. Per venti giorni, circa 600 militari interforze hanno partecipato a una simulazione di invasione di un Paese Nato nell’area Sud dell’Alleanza. L’esercitazione, ambientata nel fittizio arcipelago di Esmeralda tra Sardegna e Sicilia, ha visto l’attivazione di protocolli e azioni militari per rispondere alla crisi. La base navale Mar Grande di Taranto si è trasformata nel quartier generale della simulazione, con la gestione degli scenari di crisi, il contrasto delle fake news e la costante attività di briefing, riunioni tecniche e decisioni. L’obiettivo principale era quello di evitare l’escalation del conflitto, prediligendo la soluzione diplomatica.
L’importanza della deterrenza e del passaggio all’operatività
Il generale Sergio Cardea, ‘Capo di Stato Maggiore’ della simulazione, ha evidenziato la fase più delicata dell’esercitazione, ovvero il passaggio dalla fase della deterrenza a quella dell’operatività con il cambio delle regole di ingaggio. Questo passaggio ha richiesto un’attenta analisi e una rapida capacità di adattamento alle nuove situazioni.
Un impegno multidominio e il ruolo della tecnologia
La Joint Stars 2024 ha visto un impegno militare multidominio, coinvolgendo il settore terrestre, marino, aereo, spaziale e cyber. Il generale Achille Cazzaniga, vicecomandante del Covi, ha sottolineato l’importanza della tecnologia e il suo ruolo sempre più centrale nella gestione di scenari di conflitto. L’esercitazione ha permesso di testare la validità delle operazioni e di valutare l’impatto dell’intelligenza artificiale in contesti di crisi.
Prepararsi al cambiamento: dalla pace al conflitto
Nicola Piasente, direttore esercitazione della Joint Stars, ha sottolineato l’importanza di essere pronti a fronteggiare situazioni di crisi e potenzialmente di conflitto. L’esercitazione ha dimostrato la necessità di un’adeguata preparazione per affrontare scenari imprevedibili e la capacità di adattamento alle nuove sfide internazionali.
La portaerei Garibaldi e la fine di un’epoca
A bordo della nave Garibaldi, attraccata nella base navale di Taranto, si sono svolte le attività di coordinamento delle operazioni. Decine di professionisti hanno monitorato l’evolversi della ‘crisi’, prendendo decisioni e autorizzando attività. La portaerei Garibaldi, dopo 41 anni di attività, andrà in pensione tra poco più di un mese, lasciando il ruolo operativo e portando con sé il prestigio di essere stata la ‘casa’ della Joint Stars.
Considerazioni sul futuro della Difesa
La Joint Stars 2024 ha dimostrato l’importanza di un’adeguata preparazione per affrontare scenari di conflitto sempre più complessi. L’esercitazione ha evidenziato il ruolo cruciale della tecnologia e dell’intelligenza artificiale nella gestione di crisi internazionali, sottolineando la necessità di un costante aggiornamento e di una continua evoluzione delle capacità operative della Difesa.