Decreto Giustizia Approvato, ma Senza Norme Controverse
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto giustizia, ma con l’esclusione di due norme controverse che avevano suscitato polemiche: il cosiddetto ‘bavaglio’ ai magistrati e la stretta sul cyber con l’affidamento al Procuratore nazionale antimafia ed antiterrorismo dei poteri di impulso e coordinamento delle inchieste sul crimine cibernetico. Il decreto, invece, include un articolo che potenzia l’efficacia del braccialetto elettronico contro la violenza sulle donne. Inoltre, è stata modificata la norma che prevedeva l’intesa con i Presidenti delle regioni per l’approvazione dei progetti di costruzione di nuovi istituti di pena, ora il commissario straordinario per l’edilizia carceraria può approvare i progetti autonomamente.
Fibrillazioni nella Maggioranza e Saltano Norme Chiave
La decisione di escludere le due norme più discusse ha suscitato fibrillazioni all’interno della maggioranza. Per la terza volta in poche settimane, due misure che erano state annunciate e inserite nelle bozze circolate nei giorni scorsi sono state scartate. La prima norma prevedeva l’avvio dell’azione disciplinare per i magistrati che non si astengono dai procedimenti “quando sussistono gravi ragioni di convenienza”. La seconda norma riguardava l’affidamento al Procuratore nazionale antimafia ed antiterrorismo dei poteri di impulso e coordinamento delle inchieste sul crimine cibernetico. Il segretario dell’Anm, Salvatore Casciaro, ha espresso soddisfazione per l’accantonamento della norma disciplinare, definendola “tecnicamente così mal formulata da consentire di perseguire disciplinarmente i magistrati per il sol fatto di fornire pareri tecnici su testi di riforma rientranti nella materia trattata per ragioni professionali”.
Forza Italia Contraria al Ruolo Potenziato del Procuratore Antimafia
Sul cyber, Forza Italia si era opposta al ruolo potenziato del Procuratore antimafia. Nonostante le iniziali perplessità, sembrava che fosse stata trovata una soluzione, tanto che il sottosegretario Alfredo Mantovano aveva assicurato che il provvedimento sarebbe stato approvato dal Consiglio dei Ministri. Tuttavia, è emerso che non tutti gli aspetti erano stati chiariti e la norma è stata infine scartata. Mantovano aveva definito la norma come “semplici coordinamenti” e aveva assicurato che non c’era “nulla di sconvolgente”. Aveva anche aggiunto che c’era stata “un’approfondimento tecnico tra i vari ministeri” e “la piena disponibilità a chiarire aspetti che fossero ancora oscuri”.
Un Decreto Giustizia Controverso
Il decreto giustizia approvato dal Consiglio dei Ministri è stato oggetto di intense discussioni e polemiche. La decisione di escludere le due norme più discusse, il ‘bavaglio’ ai magistrati e la stretta sul cyber, ha evidenziato le divisioni all’interno della maggioranza. La norma sul braccialetto elettronico contro la violenza sulle donne, invece, è stata accolta con favore, ma la modifica sulla costruzione di nuovi istituti di pena ha sollevato dubbi sulla reale efficacia del provvedimento. La complessità del decreto e le diverse posizioni in gioco suggeriscono che il dibattito sulla giustizia in Italia è ancora aperto.