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Conte accusa il Pd di “grave errore politico”
Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha sferrato un duro attacco al Partito Democratico, accusandolo di aver commesso un “grave errore politico” votando a favore della Commissione Von der Leyen 2, in un’alleanza che ha visto il Pd schierarsi al fianco di Fratelli d’Italia e di Giorgia Meloni.
Secondo Conte, la scelta del Pd non si limita a un semplice “inciampo” o “infortunio” politico, ma rappresenta un errore di prospettiva più profondo. “Non è il fatto di trovarsi a votare con Meloni e FdI, è un grave errore di prospettiva politica”, ha affermato Conte durante gli Stati generali della ripartenza a Bologna. “La Commissione von der Leyen 2 non è progressismo”, ha aggiunto, sottolineando che la nuova Commissione rappresenta un pericolo per il futuro dell’Europa, portando con sé una visione di austerità e tagli ai servizi essenziali.
“Se vogliamo fare i progressisti dobbiamo farlo a tutto tondo”, ha ribadito Conte, evidenziando come la Commissione Von der Leyen 2 rappresenti un passo indietro rispetto al passato, con l’abbandono del Next Generation Eu e la priorità data alla transizione militare a discapito di quella ecologica. “Questa visione la subiremo per tutta la legislatura europea, significa anche tagli alla sanità e al welfare”, ha concluso Conte.
Conte risponde a Grillo: “Il M5S è casa degli iscritti, non di una persona sola”
Nel corso del suo intervento, Conte ha anche risposto alle critiche di Beppe Grillo, che aveva invitato l’ex premier a lasciare il Movimento 5 Stelle e a scegliere un proprio simbolo. Conte ha respinto categoricamente questa richiesta, affermando che il M5S è “casa degli iscritti, non di una persona sola”.
“Ci viene detto ‘andatevene da un’altra parte’. Ma dove dobbiamo andare?”, ha chiesto Conte, sottolineando che il M5S è un movimento che appartiene ai suoi iscritti, non a un singolo individuo. “È una follia”, ha aggiunto, ribadendo la sua fedeltà al Movimento e ai suoi iscritti.
“Io non sono qualcosa di avulso dagli iscritti, che hanno votato ma vi do la mia parola d’onore, non sapevo neanche di cosa discutessero”, ha concluso Conte, rimarcando la sua vicinanza al Movimento e la sua fiducia nella volontà degli iscritti.
Le conseguenze politiche dell’alleanza Pd-FdI
L’alleanza tra Pd e FdI per la Commissione Von der Leyen 2 rappresenta un momento di svolta nel panorama politico italiano. La scelta del Pd di votare con Meloni e FdI potrebbe avere conseguenze significative per il futuro del Partito Democratico e per il sistema politico italiano in generale. Il voto a favore della Commissione Von der Leyen 2, considerata da molti come non progressista, rischia di alimentare la divisione interna al Pd e di mettere in discussione la sua identità politica. Inoltre, l’alleanza con FdI potrebbe creare un precedente per future collaborazioni tra i due partiti, con possibili ripercussioni sull’assetto politico italiano.