Minaccia di arresto per González
Il ministro degli Interni venezuelano, Diosdado Cabello, ha lanciato una minaccia esplicita nei confronti del candidato dell’opposizione Edmundo González, affermando che il suo ritorno in Venezuela comporterà un arresto immediato. In un’apparizione nel suo programma televisivo settimanale “Con el mazo dando”, Cabello ha ribadito che non ci sono “possibilità” che González possa rientrare nel Paese.
Cabello, che ricopre anche il ruolo di primo vicepresidente del Partito socialista unito del Venezuela (Psuv), ha deriso le dichiarazioni di González, che ha annunciato la sua intenzione di tornare in Venezuela per assumere la carica di presidente il 10 gennaio. “Il 10 gennaio qui in Venezuela sarà il presidente eletto dal popolo, Nicolás Maduro, a prestare giuramento davanti all’Assemblea nazionale”, ha affermato Cabello.
Elezioni contestate e sostegno internazionale
Il Consiglio elettorale nazionale, controllato dal Psuv, ha proclamato la rielezione di Maduro il 28 luglio. Tuttavia, l’organismo non ha mai presentato prove a sostegno di questi risultati, che sono stati avallati anche dalla Corte Suprema, i cui membri sono stati in passato militanti o funzionari del partito al potere.
La comunità internazionale, tra cui gli Stati Uniti e diversi governi europei, ha espresso il suo sostegno a González e al movimento di opposizione venezuelano. Washington, in particolare, ha condannato le elezioni come “illegittime” e ha imposto sanzioni al governo Maduro.
Un clima di tensione politica
Le dichiarazioni di Cabello e la risposta della comunità internazionale evidenziano il clima di tensione politica che pervade il Venezuela. Il governo Maduro si è dimostrato intransigente nel reprimere l’opposizione e nel consolidare il suo potere, mentre la comunità internazionale continua a esprimere preoccupazione per la situazione dei diritti umani e la crisi economica che affligge il Paese.
Un futuro incerto per il Venezuela
La situazione politica in Venezuela rimane precaria e incerta. Le minacce di arresto e le dichiarazioni di sostegno internazionale suggeriscono che la crisi politica non è destinata a risolversi a breve termine. Il futuro del Paese dipenderà dalla capacità di entrambe le parti di trovare un terreno comune e di avviare un dialogo costruttivo. La comunità internazionale ha un ruolo fondamentale da svolgere nel facilitare questo processo, promuovendo il rispetto dei diritti umani e la democratizzazione del Paese.