Un’altra tragedia nel Mediterraneo
Un’altra tragedia ha colpito il Mediterraneo orientale. Sei bambini sono tra le otto persone che hanno perso la vita in un naufragio avvenuto due giorni fa. Il piccolo gommone su cui viaggiavano, con a bordo altre 40 persone, ha tentato di attraversare la rotta migratoria tra la Turchia e la Grecia. Le vittime, in fuga da conflitti e povertà, si sono aggiunte a un tragico bilancio che, dal 2014, conta almeno 2.508 persone morte o scomparse lungo questa pericolosa rotta.
L’appello dell’Unicef
Regina De Dominicis, direttrice dell’Ufficio regionale dell’Unicef per l’Europa e l’Asia centrale e Coordinatrice speciale per la risposta ai rifugiati e ai migranti in Europa, ha espresso il profondo dolore per l’ennesima tragedia. "Le nostre più sentite condoglianze vanno alle famiglie di tutti coloro che hanno perso la vita", ha dichiarato. L’Unicef ha rivolto un appello ai governi affinché si impegnino a garantire percorsi sicuri, legali e accessibili per i bambini che cercano protezione e che cercano di ricongiungersi con i membri della famiglia."Esortiamo i Governi a utilizzare il Patto su Migrazione e Asilo per rafforzare il loro impegno per la salvaguardia dei bambini", ha aggiunto De Dominicis. "Ciò deve includere la garanzia di percorsi sicuri, legali e accessibili per i bambini che cercano protezione e che cercano di ricongiungersi con i membri della famiglia. Operazioni coordinate di ricerca e soccorso in mare, sbarchi sicuri, forme di accoglienza su base comunitaria e accesso ai servizi di asilo sono fondamentali per evitare queste morti del tutto evitabili e garantire la protezione dei bambini".
Il bilancio delle vittime
Secondo i dati raccolti dal progetto Missing Migrants dell’OIM, dal 2014 al 21 ottobre 2024, sono 2.508 le persone morte o scomparse lungo la rotta migratoria del Mediterraneo orientale. Un bilancio che evidenzia la pericolosità di questa rotta e la necessità di azioni concrete per garantire la sicurezza dei migranti, in particolare dei bambini.
Una tragedia che si ripete
La tragedia del Mediterraneo è una ferita aperta che continua a sanguinare. Le vittime, soprattutto bambini, sono il volto di una crisi umanitaria che richiede una risposta urgente e coordinata da parte della comunità internazionale. La mancanza di percorsi sicuri e legali, unita alla scarsa attenzione per la sicurezza dei migranti, rende questa rotta una trappola mortale. È necessario un impegno concreto da parte dei governi per garantire la protezione dei bambini e per offrire loro un futuro degno di questo nome.