La Camera approva tre mozioni separate sulla violenza di genere
La Camera dei Deputati ha approvato tre mozioni separate sulla violenza di genere, dopo che l’intento di un documento unitario è sfumato a causa di divergenze tra i partiti su temi come il patriarcato e l’immigrazione. La possibilità di una mozione unitaria, su cui maggioranza e opposizione avevano lavorato per diversi giorni, è ufficialmente sfumata. La Camera ha dovuto votare tre documenti diversi, approvando solo quello degli alleati di governo (più alcuni impegni contenuti nei documenti di minoranza).
Le tensioni politiche alimentano la divisione
L’epilogo è stato segnato da forti tensioni politiche. Le recenti esternazioni di rappresentanti del governo su “patriarcato” e immigrazione illegale hanno reso inconciliabili le posizioni dei diversi partiti, che in Aula si sono scontrati proprio su questi due temi. La ministra Eugenia Roccella ha espresso “grande dispiacere” per l’obiettivo unitario mancato, mentre la presidente della Commissione Femminicidi, Martina Semenzato (Nm), ha espresso delusione e rabbia per la “mancanza di volontà politica” di raggiungere un accordo. “Stavolta gli uomini, non c’entrano, abbiamo dato un pessimo esempio di sorellanza”, ha affermato Semenzato.
Accuse reciproche e divergenze ideologiche
Le critiche alla mancata unità sono state numerose. Maria Elena Boschi (Iv) ha accusato i rappresentanti del governo di aver fatto “una polemica ideologica” in un momento in cui “in tutto il mondo si discute di violenza sulla donne”. Stefania Ascari del M5S ha definito “aberrante” la “propaganda razzista e misogina” del governo e ha accusato di “ipocrisia” chi “nega la matrice patriarcale della violenza di genere”. La rappresentante della Lega, Laura Ravetto, ha invece sostenuto la necessità di combattere il patriarcato “nelle enclave religiose e culturali che, all’interno della società occidentale, ospitano famiglie davvero patriarcali”. Il Pd, per voce di Valentina Ghio, ha accusato gli altri partiti di non aver accettato di introdurre nella mozione la necessità di “contrastare la formazione di stereotipi eradicati nella cultura patriarcale della società”. Elisabetta Lancellotta di FdI ha annunciato il voto favorevole del suo partito alla mozione di maggioranza.
I contenuti delle mozioni approvate
La mozione approvata dalla maggioranza, composta da Nm, FI, Lega e FdI, include numerosi impegni che riguardano scuole, centri violenza e braccialetti elettronici. Tra le misure spicca la promozione di “ogni iniziativa affinché chiunque, proveniente da altre aree del mondo, transiti o risieda nel nostro paese, si conformi alla cultura e alle regole del rispetto nei confronti delle donne” e “campagne di sensibilizzazione” contro gli stupefacenti “volte ad evidenziare” i “pericoli insiti all’uso” di queste sostanze “con riguardo ad eventi di violenza sessuale”.
La divisione politica come ostacolo alla lotta alla violenza di genere
La mancata approvazione di una mozione unitaria sulla violenza di genere è un segnale preoccupante. La divisione politica, alimentata da temi controversi come il patriarcato e l’immigrazione, rischia di ostacolare la lotta a un problema sociale grave e diffuso. È fondamentale che le forze politiche trovino un terreno comune per affrontare la violenza di genere in modo efficace e unitario, al di là delle divergenze ideologiche.