Un viaggio nel passato per riscoprire la democrazia
Il 27 novembre, al Nuovo Teatro Orione di Roma, andrà in scena lo spettacolo teatrale “Il mio nome è Tempesta. Il delitto Matteotti”, un’iniziativa che si inserisce nelle celebrazioni del Centenario Matteottiano e che mira a far conoscere la storia attraverso la ricerca e il teatro. Il progetto, vincitore di un avviso pubblico indetto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, coinvolge gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado e rappresenta una potente occasione di riflessione sulla storia del nostro Paese.
Prodotto dalla Compagnia ACT di Campobasso e diretto dal regista Emanuele Gamba, direttore artistico del Teatro ‘Goldoni’ di Livorno, lo spettacolo porta in scena una delle pagine più drammatiche della storia italiana: il rapimento e l’uccisione di Giacomo Matteotti, segretario e deputato del Partito Socialista Unitario, avvenuti il 10 giugno 1924 per mano di un commando fascista.
Un’opera che ha ricevuto il plauso delle istituzioni
Il progetto, che ha già visto repliche al Teatro Savoia di Campobasso e al Teatro Goldoni di Livorno, ha ricevuto il plauso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha inviato un messaggio di ringraziamento alla Compagnia ACT e a tutte le persone impegnate nel progetto. Mattarella ha espresso la sua vicinanza per il lavoro svolto nella valorizzazione di uno dei personaggi più significativi della storia italiana e per i valori democratici che ha rappresentato.
La drammaturgia dello spettacolo, scritta dalla giornalista molisana Carmen Sepede, ha vinto il Premio Matteotti 2022 e il Premio Internazionale Flaiano per il Teatro 2024. Anche la senatrice a vita Liliana Segre, prima firmataria della Legge per il sostegno alle iniziative del Centenario Matteottiano, ha definito lo spettacolo un esempio concreto di teatro civile.
Un cast di attori di talento
Lo spettacolo è interpretato da un cast di attori di talento: Diego Florio, Marco Caldoro, Paolo Ricchi, Domenico Florio e Mauro D’Amico. L’opera si propone di far rivivere la storia di Matteotti, un uomo che ha dedicato la sua vita alla lotta per la democrazia e che è stato vittima di un regime totalitario. La rappresentazione, con la sua forza evocativa, si propone di far riflettere il pubblico sull’importanza della libertà, della giustizia e della lotta contro l’oppressione.
“Il mio nome è Tempesta. Il delitto Matteotti” è un’opera che merita di essere vista, un’occasione per riscoprire la storia e i suoi protagonisti, per riflettere sul valore della democrazia e per ricordare il sacrificio di Giacomo Matteotti.
La memoria come strumento di crescita
Questo spettacolo rappresenta un importante esempio di come la memoria storica possa essere utilizzata come strumento di crescita e di educazione. La scelta di coinvolgere gli studenti è particolarmente significativa, in quanto permette di avvicinare le nuove generazioni alla storia del nostro Paese e di far riflettere sulle conquiste democratiche e sui pericoli del totalitarismo. Il teatro, con la sua capacità di emozionare e di coinvolgere, diventa un potente strumento di comunicazione e di educazione civica.