Lo sciopero generale del 29 novembre
La Confederazione unitaria di base (Cub) ha confermato lo sciopero generale per l’intera giornata di venerdì 29 novembre. La decisione è stata presa in risposta a quanto definito dal sindacato un “atto autoritario, dispotico e illegittimo” da parte del ministro Salvini, che avrebbe cercato di ridurre a 4 ore l’astensione indetta regolarmente. Il sindacato ha precisato che il trasporto ferroviario e i lavoratori del ministero di Grazia e Giustizia sono esclusi dall’agitazione, come richiesto dalla Commissione di Garanzia sull’esercizio del diritto di sciopero nelle attività essenziali.
Le motivazioni dello sciopero
Il sindacato di base, insieme ad altre organizzazioni sindacali come Adl Cobas, Cub, Usi Cit, Sial Cobas, Adl Varese, Sgb, Si Cobas, contesta una serie di politiche del governo italiano. Tra le principali critiche si annoverano: le politiche imposte da un’economia di guerra e lo Stato di polizia, tra cui il decreto Sicurezza; la manovra economica e la nuova austerità; lo smantellamento di tutti i servizi pubblici; la precarietà e il lavoro povero; l’indifferenza dell’esecutivo verso il genocidio del popolo palestinese.
Le richieste del sindacato
Il sindacato ha presentato una serie di richieste al governo, tra cui: il ripristino della Scala mobile, ovvero l’indicizzazione dei salari; forti investimenti nella sanità pubblica; l’abolizione dei ticket sanitari; un aumento consistente di salari e pensioni; il ripristino dell’Equo canone; un piano per la costruzione di migliaia di case pubbliche a prezzi calmierati.
Il problema dei morti sul lavoro
Il segretario nazionale della Cub, Walter Montagnoli, ha sottolineato l’importanza del tema dei morti sul lavoro, definendolo “una strage continua provocata dalla precarizzazione”. Il sindacato chiede un tavolo immediato con il Governo e l’istituzione del reato di omicidio sul lavoro.
La manovra economica del governo
Montagnoli ha definito la manovra economica del governo “antipopolare e sbagliata”, sostenendo che essa aumenti la povertà.
Un’azione di protesta necessaria
Lo sciopero generale indetto dalla Cub e da altri sindacati di base rappresenta un’azione di protesta importante, che mette in luce le preoccupazioni di una parte significativa della popolazione italiana. Le richieste del sindacato, come il ripristino della Scala mobile e l’aumento di salari e pensioni, sono certamente legittime e riflettono le difficoltà economiche che molte famiglie stanno affrontando. Tuttavia, è importante ricordare che la complessità del contesto socio-economico italiano richiede un approccio multiforme e non solo basato su azioni di protesta.