Un messaggio di inclusione e positività dalla passerella romana
La nuova collezione di abiti da sposa “Vanitè Blanche” di Gianni Molaro ha fatto il suo debutto a Roma, nella suggestiva Galleria del Cardinale. Ma questa sfilata non è stata solo un evento di moda, ma un potente messaggio di inclusione e positività, lanciato contro il dilagante fenomeno del body shaming.
Lo stilista campano, di recente al centro delle cronache per la sua denuncia contro il plagio dell’opera “Pulcinella” di Gaetano Pesce, ha scelto la vigilia della giornata dedicata alla lotta alla violenza alle donne per affrontare un tema che riguarda un genere di violenza spesso sottovalutato: la violenza verbale, quella che si esprime attraverso offese e derisione.
Una sposa taglia 52 per dire no al body shaming
Per contrastare il body shaming e per dare un messaggio di positività e inclusione, Molaro ha portato in passerella una modella taglia 52, in un abito da sposa da sogno. Un gesto coraggioso e significativo, che sfida i canoni estetici tradizionali e promuove l’accettazione di sé e della propria fisicità.
“Le donne spesso si sentono dire devi dimagrire, fai attenzione alla dieta – ricorda lo stilista -. Giudizi e parole che vengono espressi senza capire che a monte ci sono dei problemi psicologici e di salute. Non si aumenta di peso solo per un motivo. La violenza è anche quella che viene fatta involontariamente, o con commenti sprezzanti, per questo motivo bisogna sensibilizzare le persone a non utilizzare questi toni e certe parole.”
Un viaggio nel tempo: l’evoluzione dei canoni estetici
Molaro ricorda come i canoni estetici siano cambiati nel tempo: “E’ vero, i canoni estetici sono cambiati nel tempo. Nel Rinascimento la donna in carne era ritenuta più desiderabile rispetto a una donna esile. Ma io lancio un messaggio di positività alle donne curvy perché anche loro possano sentirsi belle e desiderate con la propria fisicità.”
Questa riflessione storica ci ricorda come i canoni di bellezza siano mutevoli e spesso condizionati dal contesto sociale e culturale. Il messaggio di Molaro è un invito a guardare oltre gli stereotipi e a celebrare la bellezza in tutte le sue forme.
Un passo verso l’inclusione
La scelta di Molaro di presentare una modella taglia 52 in passerella è un gesto coraggioso e significativo. È un passo concreto verso l’inclusione e la lotta contro il body shaming, un problema che affligge molte donne e che spesso porta a disagio e insicurezza. La moda può essere un potente strumento di cambiamento sociale e Molaro dimostra di saperlo utilizzare con intelligenza e sensibilità.