L’opposizione boicotta la prima seduta
La prima seduta del Consiglio regionale della Liguria della XII legislatura è iniziata con un’inaspettata e accesa polemica. Mentre il consigliere più anziano, Giovanni Boitano di Orgoglio Liguria, apriva i lavori in qualità di presidente provvisorio, i banchi dell’opposizione erano inspiegabilmente vuoti. Di fronte a questa situazione, il presidente della Regione Liguria Marco Bucci ha reagito con un’invettiva, definendo il comportamento dell’opposizione “una vergogna” e “inaccettabile”. Bucci ha sottolineato l’urgenza di dare inizio ai lavori, affermando che “i cittadini liguri non possono aspettare” e che il segretario generale ha il dovere di fornire indicazioni su come procedere.
L’arrivo del consigliere più giovane, Federico Romeo del PD, che nella prima seduta ricopre l’incarico di consigliere segretario, ha ulteriormente inasprito la situazione. Bucci ha rivolto a Romeo un’invettiva, urlandogli “vergognatevi”. Romeo ha risposto con altrettanta fermezza, rimproverando Bucci e invitandolo a “tenere la vergogna per sé”.
Dopo alcuni minuti di ritardo, il resto dell’opposizione è giunto in aula e i lavori sono potuti riprendere.
L’ordine del giorno della prima seduta
L’ordine del giorno della prima seduta prevedeva una serie di importanti decisioni per il nuovo Consiglio regionale. Oltre alla nomina della Giunta delle elezioni, erano previste l’elezione del presidente e del vice presidente del Consiglio regionale, l’elezione del segretario del Consiglio regionale e, infine, il giuramento del presidente della Giunta regionale ai sensi dell’articolo 38 dello statuto dell’ente.
Un inizio turbolento per il nuovo Consiglio regionale
La prima seduta del Consiglio regionale della Liguria ha evidenziato un clima di tensione e divisione tra maggioranza e opposizione. Le polemiche e le accuse reciproche non augurano bene per un’efficace collaborazione tra le diverse forze politiche. Sarà fondamentale che i consiglieri regionali si concentrino sui temi cruciali per la Liguria e lavorino insieme per il bene dei cittadini. È auspicabile che la dialettica politica si svolga con toni più pacati e costruttivi, evitando le accuse personali e le inutili polemiche.