Un’azione senza precedenti: il governo americano contro Google
Gli Stati Uniti sono pronti a lanciare un’azione senza precedenti contro Google, sollecitando un giudice a costringere la società madre Alphabet a vendere il suo browser Chrome. La notizia, riportata da Bloomberg, segue la sentenza di agosto che ha stabilito che il colosso della tecnologia gestiva un monopolio illegale.
Il Dipartimento di Giustizia americano, dopo aver dichiarato ad ottobre che avrebbe chiesto a Google di apportare profondi cambiamenti al suo modo di operare, sembra ora intenzionato a spingersi oltre. La richiesta di vendita di Chrome segnerebbe un punto di svolta nella regolamentazione dei giganti della tecnologia, un campo in cui i regolatori americani sono stati relativamente passivi negli ultimi due decenni.
Un precedente storico: il caso Microsoft
L’ultima volta che un’azienda tecnologica di tale portata è stata costretta a cedere una parte del suo business è stato con Microsoft, nel 2001. La società fu accusata di pratiche anticoncorrenziali per il suo sistema operativo Windows e il browser Internet Explorer. Il governo americano, dopo un lungo processo, ottenne la divisione dell’azienda in due entità separate.
La decisione di chiedere la vendita di Chrome a Google potrebbe aprire la strada a un nuovo scenario per la regolamentazione dei giganti della tecnologia, aprendo la porta a una maggiore scrutinio e intervento da parte dei regolatori.
Un futuro incerto per Google e per il settore tech
La richiesta di vendita di Chrome da parte del governo americano solleva una serie di interrogativi sul futuro di Google e sull’intero settore tech. Se la richiesta dovesse essere accolta, quali sarebbero le conseguenze per il mercato dei browser e per la competizione nel settore? Come reagirebbe Google a questa decisione? E quali sarebbero le implicazioni per la regolamentazione dei giganti della tecnologia in generale? Le risposte a queste domande potrebbero avere un impatto significativo sul panorama digitale mondiale.