Un Viaggio nel Tempo: Il Sito di Notarchirico e le sue Sorprese
Nel cuore della Basilicata, il sito di Notarchirico si erge come un tesoro di informazioni paleontologiche, offrendo uno spaccato affascinante dell’Europa meridionale durante il Pleistocene inferiore-medio, un’epoca compresa tra circa 695.000 e 614.000 anni fa. Questo sito, apprezzato a lungo dai paleontologi, custodisce una vera e propria “Arca di Noè” del clima che cambia, con fossili che raccontano l’evoluzione dell’ecosistema in risposta a fasi glaciali e interglaciali.
I reperti più antichi, risalenti a un periodo relativamente caldo, svelano un paesaggio ricco di vita: ippopotami (Hippopotamus) e rinoceronti ormai estinti (Stephanorhinus) pascolavano tra boschi e steppe, mentre cervi e macachi si aggiravano in un ambiente punteggiato da laghi e stagni.
Il Clima che Cambia: L’Impatto sulle Specie Animali
Con il passare del tempo, l’ecosistema subisce un’evoluzione drastica. Intorno a 660.000 anni fa, gli animali adattati a climi caldi, come macachi e ippopotami, scompaiono dalla scena. Il loro posto è preso da elefanti dalle zanne dritte (Palaeoloxodon antiquus), bisonti delle boscaglie (Bison schoetensacki) e un numero relativamente minore di cervi. Questo mutamento della fauna suggerisce un impoverimento delle foreste, probabilmente dovuto a un clima più freddo, in linea con le glaciazioni più estese del Pleistocene.
Gli strati superiori dello scavo, corrispondenti a epoche successive, rivelano un ritorno al caldo. Numerosi fossili di cervi che si nutrivano di arbusti e alberi legnosi testimoniano un ambiente nuovamente ricco di foreste, confermando il ripristino di un clima più mite.
Un’Impronta di Migrazioni Antiche
I fossili di Notarchirico non solo ci raccontano l’evoluzione del clima, ma anche gli spostamenti di diverse specie animali. I reperti rappresentano alcune delle più antiche testimonianze della presenza in Europa di animali come l’elefante dalle zanne dritte e il cervo rosso. Tra i fossili si trova anche il più antico leone delle caverne dell’Europa sudoccidentale, risalente a circa 650.000 anni fa.
Grazie a queste scoperte, possiamo ricostruire un quadro più completo delle migrazioni animali durante il Pleistocene, comprendendo come le specie si sono adattate e spostate in risposta ai cambiamenti climatici e ambientali.
Un’Importanza Globale
La scoperta di Notarchirico ha un’importanza globale. Non solo ci fornisce informazioni dettagliate sull’evoluzione dell’ecosistema europeo durante il Pleistocene, ma ci aiuta anche a comprendere i meccanismi di adattamento delle specie animali ai cambiamenti climatici. Questo studio ci offre un prezioso spunto di riflessione sul futuro del nostro pianeta e sulla necessità di preservare la biodiversità in un’epoca di cambiamenti climatici sempre più rapidi e intensi.