L’ombra del passato torna a minacciare la scienza americana
La rielezione di Donald Trump ha gettato un’ombra di apprensione sul mondo scientifico americano. Ricercatori e scienziati temono un ritorno alle politiche del primo mandato, che hanno visto attacchi diretti alla ricerca e alla scienza, con conseguenze negative su temi cruciali come i vaccini e il cambiamento climatico.
Le riviste scientifiche di punta, Nature e Science, hanno dato voce ai timori di molti scienziati, che si sentono minacciati da un’amministrazione che ha dimostrato scarsa fiducia nella scienza e nelle sue conclusioni. Si teme un ritorno alle politiche che hanno visto il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo sul clima di Parigi, la negazione dell’efficacia dei vaccini e l’attacco alla credibilità degli scienziati.
Il premio Nobel per la Chimica 2016, Fraser Stoddart, ha espresso il suo profondo disappunto per la vittoria di Trump, definendola un evento “estremamente brutto” non solo per gli Stati Uniti, ma per l’intero mondo.
Un futuro incerto per la ricerca e l’innovazione
Il ritorno di Trump alla Casa Bianca potrebbe portare a un’erosione del finanziamento pubblico per la ricerca, con conseguenze negative per gli istituti di ricerca come i National Institutes of Health (NIH), il più grande istituto di ricerca biomedica al mondo. Si temono tagli al budget e una riduzione drastica dei centri di ricerca, con un impatto devastante sull’innovazione scientifica e la scoperta di nuove cure e terapie.
La legge sul clima, l’Inflation Reduction Act, firmata dall’amministrazione Biden, che investe miliardi di dollari nelle energie rinnovabili, potrebbe essere abrogata, con un colpo duro alla lotta contro il cambiamento climatico. Inoltre, l’amministrazione Trump potrebbe favorire l’assunzione di politici con posizioni anti-scientifiche, come Robert Kennedy Jr, noto per aver negato l’efficacia dei vaccini.
La minaccia si estende anche alla leadership del NIH, con la direttrice Monica Bertagnolli che potrebbe presentare le sue dimissioni in segno di protesta contro le politiche dell’amministrazione Trump.
La sfida della fiducia e la necessità di un cambiamento
La vittoria di Trump è stata in parte alimentata dalla sfiducia dei cittadini americani nei confronti delle istituzioni, comprese quelle scientifiche. Per contrastare questa tendenza e riconquistare la fiducia del pubblico, il mondo scientifico dovrà impegnarsi in un profondo processo di cambiamento.
Gli esperti sottolineano la necessità di modificare i comportamenti che hanno reso i ricercatori vulnerabili agli attacchi, come la tendenza a reagire agli attacchi sui social media e nei programmi televisivi, che spesso si basano sulla creazione di conflitti e divisioni.
Per riconquistare la fiducia del pubblico, la comunità scientifica dovrà promuovere un ambiente più inclusivo, con una maggiore attenzione alla diversità e all’equità. Sarà necessario un impegno tenace e unito per contrastare le azioni più dannose e difendere la scienza da attacchi politici.
La sfida della comunicazione scientifica
La rielezione di Trump rappresenta una sfida per la comunicazione scientifica. Gli scienziati dovranno trovare nuovi modi per comunicare con il pubblico, superando le barriere linguistiche e culturali, e dimostrando l’importanza della scienza per la società. Sarà necessario un approccio più proattivo e inclusivo, che coinvolga il pubblico in un dialogo aperto e costruttivo.