La decima votazione per la Consulta
Il Parlamento è nuovamente convocato in seduta comune giovedì 28 novembre per una nuova votazione, la decima, per eleggere il sostituto di Silvana Sciarra, il cui mandato è terminato un anno fa. La votazione si terrà in due fasi: la prima per il sostituto di Sciarra, la seconda per tre giudici, compreso il presidente Augusto Barbera, il cui mandato scade il 21 dicembre. L’ultima votazione, la nona, si è conclusa con una fumata nera, con 339 schede bianche. La maggioranza ha continuato a tenere coperto il nome di Francesco Saverio Marini, consigliere giuridico di Palazzo Chigi, nome su cui punterebbe la premier Giorgia Meloni. La scelta della scheda bianca potrebbe ripetersi anche nel voto di giovedì su entrambe le schede. La seconda scheda, quella sui tre giudici i cui seggi resteranno vacanti il 21 dicembre, dovrebbe essere certamente bianca. Il quorum richiesto per questa seconda votazione è più elevato e scende dal quarto scrutinio. L’obiettivo è quello di arrivare a metà dicembre a una votazione con una maggioranza richiesta più bassa e un accordo, ma non è da escludere che uno sprint possa arrivare prima.
Contatti tra i partiti e nomi in lizza
I contatti tra i partiti sono in corso. Tra i nomi che starebbero prendendo quota per la seconda casella di maggioranza, oltre a Marini, ci sarebbe quello del viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto. Se questa fosse l’indicazione, in un’ottica di accordo ‘a pacchetto’ su quattro nomi, si aprirebbero due caselle nella maggioranza: una al governo e una in Parlamento. Questo potrebbe accelerare anche i movimenti nell’esecutivo, in particolare per la sostituzione della casella di Raffaele Fitto. Nell’ipotesi di intesa ‘a pacchetto’, sarebbe compreso anche un nome neutrale, con Roberto Garofoli, ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio con Mario Draghi, come nome più accreditato. Per i nomi che potrebbero essere indicati dai Dem, si cita quello di Andrea Pertici.
L’appello del presidente Mattarella
Sullo sfondo rimangono forti i richiami del presidente Mattarella a completare l’organico della Consulta. Già a luglio scorso, il capo dello Stato aveva esortato le Camere a eleggere il giudice mancante, definendo la situazione un “vulnus alla Costituzione” e invitando con “garbo, ma con determinazione” a eleggere subito il giudice.
Un’elezione complessa e delicata
L’elezione dei giudici della Consulta è un processo complesso e delicato, che richiede un’attenta considerazione delle diverse posizioni in gioco. La scelta dei giudici ha un impatto significativo sul sistema giudiziario italiano e sulla vita politica del Paese. L’urgenza di completare l’organico della Consulta, come sottolineato dal presidente Mattarella, è fondamentale per garantire il corretto funzionamento dell’istituzione.