La condanna definitiva per Elia17Baby
La Corte di Cassazione di Roma ha confermato la condanna a dieci anni di reclusione per Elia Di Genova, in arte Elia17Baby, il trapper romano di 28 anni accusato di aver accoltellato alla schiena la guardia giurata Fabio Piu, 36enne sassarese, la notte del 14 agosto 2022 fuori da un locale nella spiaggia di Marinella, a Porto Rotondo.
Il trapper, tramite i suoi legali Pietro e Gian Maria Nicotera, aveva chiesto la riqualificazione del reato da tentato omicidio a lesioni personali, con una conseguente riduzione della pena, e contestava l’utilizzo delle dichiarazioni dei testi, risultate decisive per la condanna nei primi due gradi di giudizio. I legali Nicotera puntavano all’assoluzione con la formula ‘per non aver commesso fatto’.
La Suprema Corte ha, invece, accolto le richieste della procura generale e di Jacopo Merlini, avvocato di parte civile.
La ricostruzione dell’aggressione
Stando alla ricostruzione dell’accaduto che fecero i carabinieri di Porto Rotondo, l’aggressione era avvenuta al culmine di una discussione fra gli addetti alla sicurezza di un locale notturno sulla nota spiaggia della costa olbiese e un gruppo di ragazzi romani in vacanza in Gallura.
Tra questi era presente anche Elia di Genova che poco prima era stato allontanato per il comportamento molesto ed aggressivo. Per cercare di placare gli animi era intervenuto Fabio Piu che era stato pugnalato causandogli una ferita che gli procurò una lesione permanete alla colonna vertebrale.
Da allora Piu si muove su una sedia a rotelle.
Un caso che evidenzia il problema della violenza
La condanna di Elia17Baby è un segnale importante per contrastare la violenza e la criminalità, soprattutto in contesti come quelli della movida estiva, dove l’alcol e la promiscuità possono alimentare comportamenti aggressivi. La vicenda pone anche l’accento sul ruolo della sicurezza nei locali notturni e sulla necessità di garantire la sicurezza di tutti, sia dei clienti che degli addetti alla sicurezza. La condanna definitiva è un monito per tutti coloro che pensano di poter agire con impunità, e un segnale di speranza per le vittime di violenza.