Stellantis non lascia l’Italia, anzi investe
Il responsabile Europa di Stellantis, Jean-Philippe Imparato, ha smentito categoricamente le voci che ipotizzavano una possibile chiusura di impianti in Italia, affermando con fermezza: “Noi non lasciamo l’Italia, anzi ci investiremo risorse e professionalità”. Imparato ha ribadito la strategia del gruppo, che prevede la produzione di auto solo in base agli ordini ricevuti, e ha sottolineato che Stellantis è in una fase di transizione verso la nuova generazione di modelli, con l’introduzione di tecnologie ibride ed elettriche.
Il manager ha citato come esempio lo stabilimento di Mirafiori, dove arriverà la produzione di auto ibride, e quello di Atessa, che vedrà l’arrivo del Ducato elettrico. Imparato ha anche annunciato che a partire dal 1° gennaio la regione Europa di Stellantis sarà gestita da Torino, con il personale dell’Enlarged Europe a livello comunicazione, marketing, HR e pianificazione della produzione che lavorerà a Mirafiori. Questa scelta, secondo Imparato, conferma la centralità di Torino per Stellantis a livello europeo, smentendo qualsiasi ipotesi di chiusura.
L’Italia è il paese con la più ampia copertura industriale in Europa
Imparato ha sottolineato che l’Italia ha una copertura industriale “probabilmente la più ampia d’Europa”, con due delle nuove piattaforme Stla, la Panda a Pomigliano e l’ibrido sulla 500. Il manager ha rassicurato chi è preoccupato per il futuro dell’industria automobilistica in Italia, affermando che “la protezione dell’Italia a livello industriale è totale”.
Tuttavia, Imparato ha anche avvertito che il principio di “produrre solo quello che si vende” rimane valido e che, in caso di mancanza di mercato, Stellantis si adeguerà. Il manager ha sottolineato l’importanza di evitare di trovarsi con “piazzali pieni e migliaia di macchine sulle spalle” nel 2025.
Stellantis pronta alle nuove normative sulle emissioni
Interrogato sulle nuove possibili multe Ue sulle emissioni dal 2025, Imparato ha affermato che chi ha deciso le nuove normative “non ha valutato bene le conseguenze”, ma che Stellantis si è preparata in anticipo. Il manager ha ricordato che le normative sono state stabilite nel 2018 e che Stellantis ha investito miliardi di euro nello sviluppo di auto elettriche, Phev e ibride.
Imparato ha sottolineato che Stellantis, con 240.000 dipendenti, è più agile di altri colossi dell’auto con 650.000 dipendenti e che si è preparata in anticipo alle nuove normative. Il manager ha anche criticato chi vuole fermare o cambiare le regole adesso, definendoli “chi è in difficoltà”.
Un segnale di fiducia per l’Italia
Le parole di Imparato rappresentano un segnale di fiducia per l’Italia, che si conferma come un hub importante per Stellantis. L’impegno del gruppo nel paese, con la centralizzazione delle operazioni europee a Torino e gli investimenti in nuovi modelli, dimostra la volontà di Stellantis di contribuire allo sviluppo dell’industria automobilistica italiana. Tuttavia, la strategia di “produrre solo quello che si vende” rimane un fattore chiave per il successo del gruppo e pone l’accento sull’importanza di un mercato dinamico e in crescita per garantire la sostenibilità degli investimenti.