Elezioni presidenziali in Romania: un ballottaggio in vista?
Oggi, la Romania si appresta a votare per il nuovo presidente, con 14 candidati in lizza per succedere a Klaus Iohannis, che ha guidato il Paese per due mandati quinquennali. I sondaggi indicano che è improbabile che un candidato ottenga la maggioranza assoluta al primo turno, il che renderebbe necessario un ballottaggio tra i due più votati l’8 dicembre.
Tra i candidati, il premier in carica, Marcel Ciolacu del Partito Socialdemocratico (PSD), sembra avere le maggiori probabilità di successo, con un 24%-25% dei consensi. Seguito da George Simion, leader dell’estrema destra sovranista dell’Alleanza per l’Unione dei Romeni (AUR), che ha visto un’ascesa significativa nei sondaggi e si colloca tra il 15%-18%. Simion, che ha espresso la sua vicinanza a Donald Trump e Giorgia Meloni, ha attirato l’attenzione per le sue posizioni politiche.
Altri candidati con una minore percentuale di consensi includono l’ex premier liberale Nicolae Ciuca e la conservatrice Elena Lasconi. Tra i candidati figura anche Mircea Geoana, ex ministro degli Esteri ed ex ambasciatore negli Stati Uniti, che si presenta come indipendente e sottolinea la sua esperienza internazionale come un vantaggio per la guida del Paese, soprattutto in un momento di grande instabilità internazionale.
In concomitanza con le presidenziali, il 1° dicembre si terranno anche le elezioni parlamentari. I cittadini romeni all’estero hanno già iniziato a votare per le presidenziali, con 157 seggi elettorali allestiti in Italia, dove la comunità romena è numerosa. I primi risultati sono attesi in serata.
Romania e l’ingresso in Schengen
La Romania, membro della NATO e dell’Unione Europea dal 2007, potrebbe finalmente entrare a far parte dello spazio Schengen dal prossimo gennaio. L’Austria, che aveva posto il veto alla sua adesione, ha recentemente revocato la sua opposizione, aprendo la strada all’ingresso della Romania nello spazio Schengen, anche per i confini terrestri. In precedenza, la Romania era stata ammessa a Schengen solo per i passaggi aerei e marittimi.
Questo passo rappresenta un importante traguardo per la Romania, che si appresta a rafforzare i suoi legami con l’Europa e a beneficiare di una maggiore integrazione economica e politica. L’ingresso in Schengen potrebbe portare a una maggiore facilità di movimento per i cittadini romeni e ad un aumento del commercio e degli investimenti.
Il futuro della Romania tra politica interna e internazionale
Le elezioni presidenziali in Romania si svolgono in un contesto di grande incertezza politica e di sfide internazionali. La crescente polarizzazione politica e l’ascesa dell’estrema destra rappresentano un fattore di instabilità per il Paese. Allo stesso tempo, la guerra in Ucraina e le sue ripercussioni sulla sicurezza regionale rendono la posizione strategica della Romania di particolare rilevanza. Il nuovo presidente dovrà affrontare queste sfide con saggezza e determinazione, garantendo la stabilità interna e la sicurezza nazionale.