Tracce di Dna femminili non identificano il colpevole
Le tracce di Dna femminili rinvenute sul corpo di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa a Rimini il 4 ottobre 2023, non identificano il colpevole. Le tracce, esigue e appartenenti a due donne diverse, sono state rinvenute dal genetista Emiliano Giardina sulla gonna e sulla maglia della vittima, vicino ad una coltellata.
Il genetista ha precisato che le tracce di Dna sono esigue e potrebbero essere state contaminate dalla muffa che ha consumato ogni traccia biologica.
Le tracce di Dna saranno comparate con quelle delle soccorritrici che sono intervenute in via del Ciclamino la mattina del 4 ottobre 2023.
“La presenza di Dna sui reperti della scena del crimine, soprattutto sui vestiti, sarebbe da attribuire principalmente all’azione della muffa che di fatto ha consumato ogni traccia biologica”, ha spiegato il genetista.
La difesa di Dassilva: “Non è collocabile sulla scena del crimine”
In attesa che il consulente nominato dal gip, Vinicio Cantarini, stenda la relazione definitiva, la difesa dell’unico indagato per l’omicidio della 78enne testimone di Geova, nel garage di via del Ciclamino, gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, dicono che “Louis Dassilva non è collocabile sulla scena del crimine”.
La difesa si basa sul fatto che le tracce di Dna non identificano il colpevole e che le tracce di Dna femminili potrebbero essere state contaminate dalla muffa.
Un caso intricato
Il caso dell’omicidio di Pierina Paganelli è ancora in corso di indagine. Le tracce di Dna femminili non identificano il colpevole, ma potrebbero escludere l’unico indagato.
La difesa di Dassilva si basa sul fatto che le tracce di Dna non identificano il colpevole e che le tracce di Dna femminili potrebbero essere state contaminate dalla muffa.
Il consulente nominato dal gip, Vinicio Cantarini, dovrà stendere la relazione definitiva e chiarire il ruolo delle tracce di Dna nel caso.
L’importanza della scienza forense
Il caso dell’omicidio Paganelli evidenzia l’importanza della scienza forense nelle indagini. Le tracce di Dna possono essere un elemento chiave per identificare il colpevole, ma è importante ricordare che possono anche essere contaminate o non conclusive.
La contaminazione da muffa è un fattore importante da considerare in questo caso. La muffa può distruggere le tracce di Dna e rendere difficile l’identificazione del colpevole.
È importante che gli investigatori siano consapevoli dei limiti della scienza forense e che utilizzino le prove in modo responsabile.