Raid aerei israeliani uccidono oltre 55 persone in Libano
Gli attacchi aerei israeliani di sabato hanno causato la morte di oltre 55 persone in Libano, secondo quanto riferito dal governo libanese. Il bilancio delle vittime è stato particolarmente pesante a Beirut, dove i raid hanno colpito quartieri residenziali, causando la morte di decine di persone.
Il Ministero della Salute libanese ha confermato che l’attacco al quartiere di Basta, nel centro di Beirut, ha causato la morte di almeno 20 persone e il ferimento di 66. Altri attacchi sono stati condotti nei sobborghi meridionali della capitale, dopo che l’esercito israeliano ha chiesto l’evacuazione della zona.
Il governo libanese ha accusato Israele di aver colpito deliberatamente quartieri residenziali, mentre Israele ha affermato di aver preso di mira obiettivi di Hezbollah. Una dichiarazione militare israeliana ha affermato che l’aeronautica ha colpito “decine di centri di comando di Hezbollah, depositi di armi e infrastrutture terroristiche nell’area di Dahieh”, un quartiere a sud di Beirut considerato una roccaforte del gruppo sostenuto dall’Iran.
Attacchi anche nell’est e nel sud del Libano
Gli attacchi aerei israeliani non si sono limitati a Beirut. Il ministero della Salute ha riferito che i raid hanno colpito anche l’est del Libano, causando la morte di 24 persone, tra cui 13 nella città di Shmostar, nella valle della Bekaa, un’altra roccaforte di Hezbollah.
Nel sud del Libano, almeno 14 persone sono state uccise, tra cui cinque nella città costiera di Tiro. Il bilancio delle vittime potrebbe aumentare nelle prossime ore, man mano che vengono recuperati i corpi e si riceve un quadro più completo della situazione.
Una escalation pericolosa
La situazione in Libano è estremamente delicata e questa escalation di violenza rischia di avere conseguenze gravi. La morte di civili innocenti è una tragedia che non può essere giustificata. È fondamentale che tutte le parti coinvolte cerchino una soluzione pacifica al conflitto, evitando ulteriori spargimenti di sangue.