Corti di Appello competenti su convalida trattenimento migranti: il nodo del decreto Flussi
Il Governo italiano sta accelerando su un progetto che prevede l’affidamento alle Corti di Appello, in composizione monocratica, della competenza sui procedimenti di convalida del trattenimento o di proroga del trattenimento del migrante che richiede la protezione internazionale. Questa decisione, inserita nell’emendamento della relatrice al decreto Flussi, ha già ottenuto il via libera dalla commissione Affari Costituzionali della Camera.
In base a questo cambio di competenza, le procedure di convalida non spetterebbero più alla sezione specializzata in materia di Immigrazione del Tribunale. Quest’ultimo manterrebbe invece la competenza per le controversie relative all’impugnazione dei provvedimenti per il mancato riconoscimento dei presupposti per la protezione speciale.
Critiche dall’Anm e dai presidenti delle Corti: timori per un aggravio di lavoro
L’iniziativa del Governo ha già suscitato forti critiche da parte dell’Anm (Associazione Nazionale Magistrati) e dei presidenti delle Corti di Appello. L’Anm lamenta il rischio di un pesante aggravio di lavoro per le Corti, che potrebbero dover affrontare la sopravvenienza di 30.000 procedimenti all’anno da definire in tempi ristrettissimi.
Anche i presidenti delle Corti di Appello condividono queste preoccupazioni, tanto da aver inviato una lettera al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in cui parlano di ‘disastro annunciato’.
Il punto di vista dei penalisti
Anche i penalisti italiani esprimono le loro perplessità, sostenendo che il trasferimento di competenza ‘lascia sul tappeto la questione non irrilevante della organizzazione di uffici che vengono gravati da una mole di procedimenti tale da condizionarne l’efficienza complessiva’.
L’impatto del cambiamento sul sistema giudiziario
La decisione del Governo di affidare alle Corti di Appello la competenza sui procedimenti di convalida del trattenimento dei migranti solleva importanti interrogativi sull’impatto del cambiamento sul sistema giudiziario. L’aggravio di lavoro per le Corti, come segnalato dall’Anm e dai presidenti, potrebbe comportare un rallentamento nell’esame delle pratiche e un aumento dei tempi di attesa per i migranti. È fondamentale che il Governo prenda in considerazione queste critiche e valuti attentamente le possibili conseguenze del suo progetto, garantendo la piena efficienza del sistema giudiziario e la tutela dei diritti dei migranti.