Un Viaggio Nell’Inverno Umano
“Dostoevskij” è un’immersione cupa e senza speranza nell’inverno di un essere umano. I registi Fabio e Damiano D’Innocenzo hanno voluto catturare “i sapori, i profumi, un inverno malinconico che non finisce mai”, attraverso l’archetipo del detective, ma in una versione scarnificata. La serie esplora la possibilità di cambiamento, la scelta di diventare qualcosa di diverso. “Volevamo parlare della possibilità di un cambiamento, ovvero di poter scegliere cosa diventare”, ha spiegato Fabio D’Innocenzo.
Il Detective Tormentato
Il protagonista di questa serie in sei episodi è Enzo Vitiello, interpretato da Filippo Timi. Vitiello è un detective tormentato dal passato doloroso, che fa uso di droghe per non soccombere alla disperazione. “Un poliziotto dal passato guasto e dal futuro inevitabile, che si trova a indagare sulla scia di sangue di uno spietato omicida seriale”, descrivono i registi. Vitiello vive in una casa isolata sul fiume con Ambra, la figlia che aveva allontanato in passato per un motivo misterioso. La serie è stata girata principalmente su un litorale laziale che ricorda l’Alabama.
L’Ossessione per il Serial Killer
Vitiello è ossessionato dalle parole del serial killer, soprannominato Dostoevskij a causa delle lettere piene di dettagli macabri che lascia sulle scene del crimine. L’indagine si trasforma in una discesa agli inferi, un viaggio pieno di demoni. “Stare agli inferi è una cosa rara”, ha detto Timi, che ha definito la collaborazione con i D’Innocenzo “un sì assoluto”, paragonandoli a “due piramidi” con “del geroglifico in loro”. Timi ha anche parlato della vulnerabilità del suo personaggio, un tema che lo ha sempre affascinato e che lo ha aiutato a comprendere meglio il ruolo.
Un’Opera Piena di Simboli
La serie è ricca di frasi apodittiche e scene inquietanti, tra cui una colonoscopia in primo piano subita da Timi. I registi hanno spiegato che volevano mostrare “questo uomo feroce come un bambino che deve subire qualcosa che non può controllare, qualcosa di imbarazzante, sgradevole. In quel momento era il vero lui, era bello, era bambino”. Una delle frasi cult della serie è: “Vi ho guariti dall’assurda malattia del vivere”.
Il Futuro dei Fratelli D’Innocenzo
I fratelli D’Innocenzo hanno rivelato che ci sono tre libri che potrebbero diventare film: “Petrolio” di Pasolini, “Dissipatio H.G.” di Guido Morselli e “Canti del Caos” di Antonio Moresco. Tuttavia, hanno sottolineato che non si lanciano in un progetto finché non sentono “un click dentro di loro”. In merito a un possibile sequel di “Dostoevskij”, i registi hanno scherzato: “Potremmo farne uno spin off comico o casomai la terza parte senza fare la seconda”.
Un’Esplorazione Inquietante della Psiche Umana
“Dostoevskij” è un’opera che si addentra nelle profondità della psiche umana, esplorando temi come la colpa, la redenzione, la follia e l’ossessione. La serie non offre risposte facili, ma invita lo spettatore a riflettere sulla natura umana e sulle sue contraddizioni. La regia dei fratelli D’Innocenzo è impeccabile, creando un’atmosfera cupa e opprimente che si sposa perfettamente con la storia.