Un’icona dell’arte italiana scompare
Pantelleria piange la scomparsa di Filippo Panseca, artista e scenografo di fama internazionale, scomparso nella notte a 84 anni a causa di un infarto. La sua carriera artistica è stata costellata di successi e innovazioni, lasciando un segno indelebile nel panorama artistico italiano.
Panseca, arrivato a Pantelleria nel 1976, ha lasciato un’impronta profonda sull’isola, contribuendo alla fondazione del Centro Internazionale di Brera insieme a Margherita Boniver e ad altri socialisti craxiani. La sua vita artistica è stata una continua ricerca di nuove forme espressive, dall’arte biodegradabile alle scenografie innovative per i congressi del Psi, passando per il design industriale e le opere digitali.
Un pioniere dell’arte biodegradabile e del design industriale
Già docente di figura ed ornato modellato al liceo artistico di Palermo, Panseca ha fondato nel 1965 il Gruppo Tempo Sud e nel 1970 ha dato inizio all’arte biodegradabile, anticipando un tema di grande attualità. La sua creatività si è espressa anche nel design industriale, collaborando con importanti aziende come Kartell, Onlywood, Martini, Arteluce, Fiorucci e Baghetti.
Nel 1986, Panseca ha presentato il suo video “Immagini Digitali Fotodegradabili” alla Biennale di Venezia e ha partecipato alla Triennale di Milano con “Il Luogo del lavoro di Filippo Panseca”, una valigia contenitore di sogni e strumenti per attuarli. La sua fama è cresciuta negli anni Ottanta grazie alle innovative scenografie per i congressi del Psi, tra cui il celebre tempio di Rimini e la piramide telematica eretta nel 1989 nell’area Ansaldo di Milano.
Un artista poliedrico e visionario
Panseca ha collaborato anche come scenografo con La Scala di Milano, Rai, Mediaset e Rete A. Nel 1988 è stato tra i fondatori del movimento Arte Ricca a Torino, partecipando a tutte le mostre del gruppo in Italia e all’estero. Nei primi anni Novanta, ha brevettato e realizzato Swart Art O Mat, un distributore automatico di opere d’arte programmabile a distanza.
Negli ultimi anni, Panseca ha continuato a sperimentare, realizzando opere digitali e fotocatalitiche, che hanno consolidato la sua reputazione di artista poliedrico e visionario. Le sue “Cronache Mitologiche Digitali”, che rappresentano la vita di personaggi noti in veste di divinità, sono state esposte a Savona e Milano. Le opere fotocatalitiche, invece, sono state presentate a Bagheria e Palermo.
Un’eredità artistica di grande valore
La scomparsa di Filippo Panseca lascia un vuoto incolmabile nel mondo dell’arte. La sua creatività, la sua capacità di anticipare le tendenze e la sua ricerca costante di nuove forme espressive hanno ispirato generazioni di artisti. La sua eredità artistica è di grande valore e continuerà a ispirare e a far riflettere per gli anni a venire.
Un’eredità di innovazione e sperimentazione
La scomparsa di Filippo Panseca rappresenta una perdita significativa per il mondo dell’arte e del design. La sua carriera è stata un esempio di costante ricerca e sperimentazione, dalla sua pionieristica esplorazione dell’arte biodegradabile alle sue innovative scenografie per il Partito Socialista Italiano. Panseca ha lasciato un’eredità di innovazione e creatività che continuerà a ispirare le future generazioni di artisti e designer.