Sotterranei inquinati nell’ex impianto ‘Bra 2’
L’ex impianto ‘Bra 2’ dell’Ilva di Taranto, dove fino agli anni ’90 si producevano bramme d’acciaio, è stato posto sotto sequestro a seguito di una scoperta inquietante. I carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe) di Lecce, durante un’ispezione, hanno individuato nei sotterranei dell’area abbandonata migliaia di metri cubi di liquidi densi e oleosi, di cui al momento non si conosce né la natura né la provenienza.
La scoperta è stata riportata dalla Gazzetta del Mezzogiorno, che evidenzia l’incertezza sulla possibile contaminazione della falda acquifera sottostante. L’area in questione, un tempo sede degli impianti per la produzione di acciaio, è stata oggetto di un’attenta ispezione da parte dei carabinieri, che hanno individuato una fossa contenente materiale oleoso di consistenza e provenienza ignote.
Indagine per gestione di rifiuti non autorizzata
La Procura di Taranto, guidata dai pubblici ministeri Mariano Buccoliero e Francesco Ciardo, ha aperto un fascicolo d’indagine contro ignoti per il reato di gestione di rifiuti non autorizzata. È stato emesso un decreto di sequestro dell’intera area ‘Bra 2’, con l’obiettivo di accertare la natura, la consistenza e la pericolosità del materiale stoccato.
Nel provvedimento di sequestro, i magistrati hanno sottolineato la presenza di condotte di rimozione, trasporto e smaltimento dei rifiuti nell’area. Le indagini si concentreranno anche sulla ricerca di tracce del reato riconducibili a possibili indagati.
Un’ombra di inquinamento sul passato industriale
La scoperta di liquidi oleosi di natura e provenienza sconosciute nell’ex impianto ‘Bra 2’ dell’Ilva di Taranto solleva seri dubbi sull’impatto ambientale del passato industriale dell’area. È fondamentale che le indagini accertino con precisione la natura e la pericolosità delle sostanze rinvenute, e che si proceda con la bonifica dell’area per evitare ulteriori danni all’ambiente e alla salute pubblica. L’episodio evidenzia ancora una volta la necessità di una gestione responsabile e trasparente dei rifiuti industriali, e di un’attenta vigilanza sulle aree dismesse per prevenire il rischio di inquinamento.