La sentenza di assoluzione
La Corte d’appello di Cagliari ha assolto Maria Grazia Vivarelli, ex capo di gabinetto dell’allora governatore della Sardegna Christian Solinas, dalle accuse di abuso d’ufficio e induzione indebita. La sentenza, emessa dalla Corte presieduta dal giudice Massimo Poddighe, ha riformato la condanna di primo grado, dove Vivarelli era stata condannata a 2 anni e 8 mesi di reclusione dopo aver optato per il rito abbreviato.
La Corte ha assolto Vivarelli dall’abuso d’ufficio perché il fatto non è più previsto dalla norma come reato, mentre l’induzione indebita è caduta per non aver commesso il fatto. Il sostituto procuratore generale aveva invece chiesto la conferma della sentenza di primo grado. Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 90 giorni.
Il processo e le accuse
Il processo nasce da un’inchiesta condotta dal pm Andrea Vacca sulle nomine di due dirigenti regionali: l’avvocata Silvia Curto, nominata alla presidenza della Regione, e l’ingegner Antonio Pasquale Belloi, nominato alla Protezione civile. L’inchiesta contestava la legittimità di queste nomine, con l’accusa di abuso d’ufficio rivolta a Solinas e di tentata concussione nei confronti dell’ex assessora Valiera Satta. Solinas è attualmente a dibattimento per l’accusa di abuso d’ufficio, mentre Satta è accusata anche di tentata concussione.
L’evoluzione del processo
La sentenza di assoluzione di Vivarelli rappresenta un’importante svolta nel processo sulle nomine in Sardegna. L’assoluzione per l’abuso d’ufficio, in quanto il fatto non è più previsto dalla norma come reato, evidenzia un’evoluzione legislativa che ha modificato il quadro normativo relativo a questo tipo di reato. La caduta dell’accusa di induzione indebita per non aver commesso il fatto, invece, conferma la necessità di un’attenta analisi delle prove per giungere a una sentenza fondata.
Considerazioni sulla sentenza
La sentenza di assoluzione di Maria Grazia Vivarelli rappresenta un punto di svolta nel processo sulle nomine in Sardegna. La decisione della Corte d’appello di assolvere l’ex capo di gabinetto di Solinas solleva diverse questioni, tra cui la complessità del sistema normativo relativo all’abuso d’ufficio e l’importanza di un’attenta valutazione delle prove in sede giudiziaria. Sarà interessante analizzare le motivazioni della sentenza, che saranno depositate tra 90 giorni, per comprendere in modo più approfondito le ragioni alla base della decisione della Corte.