Un nuovo format teatrale per celebrare la letteratura romana
Il Teatro Torlonia di Roma si trasforma in un tempio della letteratura con il ciclo “Racconti Romani”, un nuovo format che porta in scena testi di grandi autori romani, interpretati da attori e ambientati in una minimale messa in scena. Il progetto, ideato dal direttore del Teatro di Roma Luca De Fusco e curato da Emanuele Trevi ed Elena Stancanelli, vuole celebrare la parola scritta e il suo legame con la città eterna.
Il ciclo, che prenderà il via il 21 novembre con “Fogli di via Veneto” di Ennio Flaiano, è un’iniziativa che punta a “far vivere il rapporto tra parola detta e parola scritta” come spiega De Fusco. Le pagine scelte non vengono lette ma dette a memoria dagli attori, in una messa in scena essenziale che si concentra sulla forza evocativa della parola.
“È un teatro di parola che funziona soprattutto per i racconti, non per i romanzi, neppure proposti a puntate” spiega De Fusco, sottolineando come le dimensioni raccolte e intime del Teatro Torlonia siano perfette per questo tipo di spettacolo. “È bella l’idea di avere un posto dove viene sperimentato questo nuovo genere teatrale, si crea un legame con il pubblico” aggiunge Emanuele Trevi.
Un viaggio nella letteratura romana del Novecento
Il primo ciclo di “Racconti Romani” comprenderà sei appuntamenti con spettacoli di un’ora che spaziano da autori come Ennio Flaiano, Antonio Debenedetti, Goffredo Parise, Natalia Ginzburg, Alberto Moravia e Anna Maria Ortese. Il ciclo si estenderà anche alla prossima stagione con l’aggiunta di altri dieci racconti, tra cui quelli di Elsa Morante, Roberto Pazzi, Cristina Campo e un omaggio a Borges.
“Siamo partiti dai capisaldi e il caposaldo dei caposaldi è Elsa Morante” spiega Trevi, sottolineando come la scelta degli autori sia guidata da un criterio di gusto personale e di memoria collettiva. “E poi c’è l’immagine di Roma appena uscita dalla guerra. Una caratteristica della città è che si vive molto fuori. La città è raccontata benissimo, come diceva Fellini, da chi vive fuori” aggiunge Stancanelli.
Un’esperienza immersiva nella Roma letteraria
Ogni spettacolo di “Racconti Romani” offre un’esperienza immersiva nella Roma letteraria, con una regia che si concentra sulla creazione di atmosfere e suggestioni. In “Fogli di via Veneto”, Danilo Capezzani esplora il rapporto tra Flaiano e Vincenzo Cardarelli, mentre in “Amarsi Male” di Debenedetti, la coppia protagonista vive una serie di quadri infelici e malinconici.
Maddalena Maggi, in “Vita immaginaria” di Ginzburg, immagina Roma come l’amante della scrittrice, mentre in “Sillabari” di Parise, Lucia Rocco si concentra sulla morte, il sortilegio e la malia. In “Racconti Romani” di Moravia, Roma è la culla e lo scenario, mentre in “La lente scura” di Ortese, la città è protagonista con le sue luci e ombre.
“Se riusciamo nella scommessa potremmo arrivare anche alla contemporaneità e anche alla poesia” conclude De Fusco, aprendo la porta a future evoluzioni del progetto.
Un progetto innovativo per la valorizzazione della letteratura
“Racconti Romani” rappresenta un progetto innovativo e coraggioso che punta a valorizzare la letteratura italiana del Novecento attraverso un format teatrale originale. La scelta di mettere in scena testi di grandi autori romani, interpretati da attori e ambientati in una minimale messa in scena, permette di creare un’esperienza immersiva e coinvolgente per il pubblico. L’iniziativa si inserisce in un contesto di crescente attenzione per la letteratura e il teatro, e potrebbe contribuire a riportare in auge il valore della parola scritta e del suo potere evocativo.