Un viaggio introspettivo tra i ghiacciai
Paolo Cognetti, celebre scrittore italiano e vincitore del Premio Strega, torna al cinema con “Fiore mio”, un film che rappresenta un’immersione profonda nel suo rapporto con la montagna. Il film, diretto dallo stesso Cognetti, è un racconto intimo e introspettivo che inizia nell’estate del 2022, quando lo scrittore si trova a confrontarsi con l’esaurimento della sorgente della sua casa a Estoul, un piccolo borgo a 1700 metri di quota.
Il film racconta il viaggio di Cognetti alla ricerca della fonte, un percorso che lo porta a traversare tre rifugi, dai 2625 ai 3600 metri di quota. In questo viaggio, lo scrittore è accompagnato da amici, maestri e dal suo inseparabile cane Laki, un compagno di vita che, come racconta Cognetti, “mi ha insegnato il silenzio, la semplicità, l’onestà. È anche il mio maestro di sentiero: con lui sono arrivato fino a 4000 metri”.
Un legame profondo con la montagna
Il film “Fiore mio” è un’esplorazione del profondo legame che Cognetti ha con la montagna, un legame che lo ha portato a trascorrere lunghi periodi in alta quota, anche per sei mesi all’anno. Nonostante questo legame profondo, Cognetti non ha mai abbandonato la sua vita a Milano, definendosi “un milanese che ama la montagna”.
Cognetti ha una profonda conoscenza della montagna, tanto da poter notare come “la gente a Milano pensa che il Rosa si chiami così per il colore che prende al tramonto, non sanno che vuol dire ghiacciaio”. Il film “Fiore mio” è un omaggio a questa sua passione, un viaggio che lo porta a confrontarsi con la bellezza e la fragilità della natura, con il silenzio e la solitudine della montagna, con la forza e la bellezza del ghiacciaio che fonde.
La musica di Vasco Brondi e la fotografia di Ruben Impens
“Fiore mio” è un film ricco di suggestioni visive e sonore. La fotografia di Ruben Impens cattura la bellezza e la maestosità della montagna, mentre le musiche originali di Vasco Brondi accompagnano il viaggio di Cognetti con un’atmosfera suggestiva e introspettiva.
Brondi, che ha collaborato con Cognetti anche per il film “Le otto montagne”, ha accettato di comporre le musiche per “Fiore mio” perché, come spiega, “si trattava di creare musica per posti che mi interessavano e che conoscevo bene”. Il risultato è una colonna sonora che si integra perfettamente con le immagini, creando un’esperienza sensoriale coinvolgente.
Un ritorno al cinema dopo “Le otto montagne”
“Fiore mio” è il secondo film di Paolo Cognetti dopo il successo di “Le otto montagne”, un film che ha riscosso un grande successo di pubblico e di critica. Cognetti, che ha studiato cinema a Milano, ha deciso di tornare al cinema dopo un periodo di dedicazione alla letteratura, perché, come spiega, “l’esperienza de Le otto montagne è stata un’avventura emozionante, che mi ha spinto a voler riprovare ancora con il cinema”.
Il film “Fiore mio” è un’occasione per scoprire un altro lato di Paolo Cognetti, un lato più intimo e personale, un viaggio alla scoperta di se stesso e del suo rapporto con la natura. Il film esce nelle sale italiane dal 25 al 27 novembre con Nexo Digital.
Un viaggio di scoperta e di riflessione
‘Fiore mio’ si presenta come un viaggio introspettivo, un’occasione per riflettere sul rapporto tra l’uomo e la natura, sul valore del silenzio e della semplicità, e sulla bellezza di un legame profondo con la montagna. Il film si pone come un invito a riscoprire il valore della natura e a lasciarsi ispirare dalla sua bellezza e dalla sua forza.