Attacco israeliano a Palmira: 68 morti
Un attacco israeliano contro gruppi filo-iraniani a Palmira, nella Siria centrale, ha causato la morte di 68 persone. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh), un’organizzazione non governativa con sede nel Regno Unito che monitora la guerra civile siriana. Le vittime comprendono 42 combattenti filo-iraniani e 26 stranieri, la maggior parte dei quali iracheni del gruppo Al-Noujaba, ma anche quattro membri degli Hezbollah libanesi.
L’Osdh conferma il bilancio delle vittime
L’Osdh ha confermato il bilancio delle vittime, precisando che l’attacco è avvenuto nella notte tra domenica e lunedì. L’organizzazione ha anche riferito che l’attacco ha colpito un deposito di armi e un centro di addestramento dei gruppi filo-iraniani.
Reazione internazionale
L’attacco israeliano ha suscitato reazioni da parte della comunità internazionale. Il governo siriano ha condannato l’attacco, definendolo un atto di aggressione. L’Iran ha espresso il suo cordoglio per le vittime, accusando Israele di essere responsabile dell’attacco. Israele non ha ancora commentato l’attacco.
Il conflitto in Siria e le implicazioni regionali
L’attacco israeliano a Palmira si inserisce in un contesto di crescente tensione nella regione. La Siria è teatro di una guerra civile da oltre un decennio, con l’Iran che sostiene il governo di Bashar al-Assad e Israele che si oppone alla presenza iraniana nel paese. L’attacco di ieri potrebbe aggravare ulteriormente la situazione, con il rischio di un escalation del conflitto. Le implicazioni di questo evento sono complesse e potrebbero avere un impatto significativo sulla regione.