Baby Gang: un viaggio tra bene e male
Il rapper italiano Baby Gang, all’anagrafe Zaccaria Mouhib, è pronto a vivere un momento cruciale della sua carriera: il suo primo tour nei palasport italiani. Con un passato segnato da esperienze difficili, il giovane artista, nato a Lecco nel 2001 da genitori di origine marocchina, ha affrontato un percorso complesso che lo ha portato a confrontarsi con la microcriminalità e con la giustizia. Dopo aver lasciato la famiglia a soli 11 anni, Baby Gang ha trovato un punto di svolta nella sua vita grazie a Don Claudio Burgio, a capo della comunità Kayros, che lo ha aiutato a intraprendere il percorso musicale che lo ha portato al successo. Il suo album “L’Angelo del Male”, pubblicato lo scorso aprile, ha consolidato la sua posizione nel panorama musicale italiano, con collaborazioni di alto livello come Sfera Ebbasta, Geolier, Marracash, Blanco, Lazza, Tedua, Ernia, Rkomi, Gue Pequeno, Rocco Hunt, Emis Killa, Jake La Furia, Fabri Fibra, Gemitaiz, Madman, Paky, Simba La Rue, Niko Pandetta. “Ho sempre voluto evadere. Prima dal carcere e ora dalla realtà. In fin dei conti la mia vita è una gabbia fin da quando sono nato. Mi hanno insegnato così e sono cresciuto così”, scrive Baby Gang sui social media, dove vanta 2,6 milioni di follower. “E la verità è che non mi sono mai sentito libero. Né dentro, né fuori. Perché essere liberi non dipende da quante sbarre ci sono intorno al tuo corpo, ma intorno alla tua fottuta anima. In questo mio viaggio fra bene e male ho capito che la libertà non è né un diritto né un dovere ma una conquista. E oggi sta per avvenire la mia conquista più grande. Esibirmi su un palco e poter finalmente condividere senza filtri quello che ho dentro con il pubblico. Da una cella al mio primo tour europeo. Dai tribunali ai Palasport. Sto per dare un senso a tutta la merda che mi son subito in questi anni E per la prima volta in vita mia, mi sento libero. Libero di essere me stesso.”
Un tour che segna un nuovo inizio
Il tour di Baby Gang, che prenderà il via il 12 dicembre al Palaprometeo di Ancona, toccherà poi l’Unipol Forum di Assago (14 dicembre) e l’Inalpi Arena di Torino (21 dicembre), rappresenta un momento di svolta nella sua carriera. Il rapper, che ha già conquistato il pubblico internazionale, si prepara a portare la sua musica e la sua storia di vita sul palco di alcuni dei palasport più importanti d’Italia. “Per la prima volta in queste settimane ho potuto fare dei concerti tutti miei e lo volevo da tempo. Nell’anteprima a L’Aquila ho sentito che mi stavate aspettando anche voi, ed è stato pazzesco, una grande energia”, ha dichiarato Baby Gang. Il suo tour è un simbolo di rinascita, un’occasione per condividere con il pubblico la sua musica e la sua storia di redenzione. Baby Gang, che ha recentemente subito una condanna in primo grado per resistenza a pubblico ufficiale, dimostra con questo tour di voler guardare al futuro con positività e determinazione.
Un percorso di redenzione e crescita
La storia di Baby Gang è una testimonianza di come la musica possa essere un potente strumento di cambiamento e redenzione. Il suo percorso, segnato da esperienze difficili, è un esempio di come la volontà di superare le proprie difficoltà e di trovare la propria voce possa portare a risultati sorprendenti. Il suo successo è un messaggio di speranza per tutti coloro che si trovano a dover affrontare sfide difficili e dimostra che la musica può essere una fonte di ispirazione e di riscatto.