L’Ucraina critica la chiusura delle ambasciate occidentali
L’Ucraina ha espresso un’aperta critica nei confronti della decisione di alcune ambasciate occidentali a Kiev, tra cui quella italiana, di chiudere temporaneamente le proprie sedi per timori di un possibile attacco aereo. Il ministero degli Esteri ucraino ha sottolineato che la minaccia russa è una costante quotidiana fin dall’inizio dell’invasione nel febbraio 2022, e che la chiusura delle ambasciate non fa altro che alimentare la tensione.
La posizione dell’Ucraina
In un comunicato ufficiale, un portavoce del ministero degli Esteri ucraino ha dichiarato: “La minaccia di attacchi (…) è purtroppo una realtà quotidiana per gli ucraini da più di mille giorni”. Il portavoce ha invitato gli occidentali a non cedere al panico e a non alimentare la tensione, sottolineando che la minaccia russa non è qualcosa di nuovo o di improvviso.
Il contesto internazionale
La decisione di alcune ambasciate di chiudere le proprie sedi a Kiev è stata presa in seguito a segnalazioni di un possibile attacco aereo su larga scala da parte della Russia. Tuttavia, l’Ucraina ha ribadito che la minaccia russa è costante e che la chiusura delle ambasciate non è una misura necessaria o proporzionata.
Una questione di percezione?
È interessante notare come la decisione di alcune ambasciate di chiudere le proprie sedi a Kiev sia stata interpretata in modo diverso da parte dell’Ucraina. Mentre gli occidentali hanno visto la necessità di mettere in atto misure di sicurezza per proteggere il proprio personale, l’Ucraina ha percepito questa decisione come un segno di panico e di mancanza di fiducia nella capacità del Paese di difendersi. Questo evidenzia come la percezione della minaccia russa possa essere diversa a seconda del punto di vista.