Un giovane lavoratore perde la vita
Un tragico incidente si è verificato ieri pomeriggio a Parma, dove Khan Hasan, un giovane di 22 anni originario del Bangladesh, è stato investito e ucciso da un treno mentre tornava a casa dal lavoro.
Secondo il sindacato Adl Cobas, il giovane era impiegato in una cooperativa in appalto a un magazzino e aveva appena terminato un turno di lavoro di dieci ore.
Turni massacranti e proteste dei lavoratori
Il sindacato Adl Cobas ha denunciato che la morte di Khan Hasan è l’ennesimo tragico esempio di una prassi consolidata di turni massacranti che mette a rischio la sicurezza e il benessere dei lavoratori. I colleghi del giovane hanno riferito che i turni di lavoro erano regolarmente di 10 ore, e talvolta anche di 12 ore o più.
Questa situazione, denunciata da tempo dal sindacato, ha suscitato forti proteste da parte dei dipendenti. All’indomani della tragedia, i lavoratori hanno dato vita a uno sciopero spontaneo che ha costretto il magazzino a chiudere.
Sciopero di solidarietà e protesta
Oggi è stato proclamato uno sciopero di solidarietà e protesta da parte di tutti i dipendenti, sia diretti che in appalto, per reclamare condizioni di lavoro regolari e maggiore sicurezza.
Un presidio è in corso davanti ai cancelli del magazzino dalle 6.30, con i lavoratori che chiedono giustizia per Khan Hasan e un cambiamento nelle condizioni di lavoro.
Riflessioni sulla sicurezza sul lavoro
La tragica morte di Khan Hasan è un monito sulla necessità di garantire la sicurezza sul lavoro per tutti i lavoratori, indipendentemente dalla loro nazionalità o dal tipo di impiego. La prassi di turni massacranti, come quella denunciata dal sindacato, non solo mette a rischio la salute fisica e mentale dei lavoratori, ma può anche avere conseguenze fatali. È fondamentale che le aziende e le istituzioni prendano provvedimenti concreti per contrastare questo fenomeno e per tutelare il diritto alla sicurezza di tutti i lavoratori.